L’affondo del vortice polare si sta manifestando sulla nostra nazione con l’attivazione dei venti sostenuti e le prime piogge. L’asse di saccatura della depressione è orientata verso ovest/sud-ovest (si sposterà lentamente verso est) e lo sfondamento dell’aria artica ha prodotto la formazione di un primo, classico, minimo barometrico tra bassa padania/nord-est, in fisiologico movimento verso est.
Questo crollo barometrico nostrano ha prodotto l’attivazione di venti sud-occidentali per richiamo caldo-umido, specie sui settori occidentali, dove l’azione delle onde corte di Bjerknes sul lato orientale dell’onda Rossbyana dominante, tende a far entrare il nucleo freddo velocemente (entrata già dalla porta di Carcassone ed in breve dal Rodano) scavalcando ed occludendo l’aria calda in risalita.
Questi brevi movimenti baroclini produrranno, in queste ore, il probabile sviluppo di una ciclogenesi ligure con affondo di aria polare marittima in quota e presenza artica alla media troposfera; aumenteranno i fenomeni e scenderà vistosamente la quota neve (e con essa lo zero termico, fondamentale per stabilire l’effettiva quota delle prec. nevose), con rovesci grandigeni e fulminazioni.
Possiamo stabilire una quota media sui settori settentrionali di bassa collina (200-400m) e neve sino al piano durante i rovesci più intensi (probabili accumuli); vogliamo segnalare la presenza del Garbino e successivamente della Bora calda attivati dal tipo di circolazione e dalla forte presenza di calore latente del mare e del suolo. Non sono fattori trascurabili specie per le Marche e l’Emilia-Romagna, laddove si vorrà prevedere neve al suolo.
Al centro-sud è auspicabile una quota media sui 400/600m(centro) e 550/750m(sud); la fenomenologia sarà condiziona sensibilmente dalla forza e dall’intensità delle precipitazioni cosicché, laddove i temporali faranno precipitare la temperatura (grazie all’estrazione dell’aria), saranno possibili fiocchi e graupel anche sino al piano. Oggettivamente è difficile e prolisso elencare una previsione dettagliata area per area poiché ben sappiamo la complessità del territorio italiano; aree interne sub-appenniniche della Toscana, del Lazio, dell’Abruzzo, le aree del nord-est o le aree interne della Campania o del Cilento hanno, tanto per fare un esempio, microclimi/topoclimi particolareggiati che, nonostante una condizione termica non ideale, riescono spesso a rovesciare il freddo verso i bassi strati.
Evento meteorologico da osservare attentamente sia per la persistenza del freddo sia per il periodo in essere, quello primaverile, che favorisce (grazie ad un’atmosfera libera) un miglior scambio d’energia tra le varie quote.
La settimana si manterrà fredda e dopo aver goduto di correnti occidentali, l’asse di saccatura potrà spostarsi gradualmente verso est, attivando deboli e fredde correnti orientali; nel contempo potrà svilupparsi un’area di alta pressione tra Russia e Scandinavia, conseguenza di un allaccio tra Hp atlantico e WR/EA pattern.
Il risvolto potrà essere quello di ottenere uno Scandinavian Pattern che avrà buone condizioni per la crescita ed il mantenimento, grazie allo stato termico delle SST nord atlantiche ed una circolazione polare redditizia, nata dall’Enso neutral (con movimenti nord-americani del polar jet stream fruttuosi), oltre che una ripresa della MJO.
Ovviamente sarà più difficile prevedere gli effetti sul lungo raggio nel Mediterraneo poiché le onde di Rossby, statisticamente, accorciano il loro raggio d’azione e la loro efficacia meridiana; se da una parte favoriscono la formazione del pattern dall’altro inibiscono gli affondi longitudinali.
Dal settore orientale potrebbe però scavarsi un corridoio naturale, con una consequenziale retrogressione coadiuvata da aria di origine atlantica.
Senz’altro il probabile pattern anticiclonico favorirà il mantenimento di un lago di basse pressioni con aria fredda latente sul Mediterraneo.