Chiedo scusa se stamattina mi permetto di scrivere una riflessione sulla mania di neve e freddo che in tanti abbiamo, si perché anche io faccio parte di questo ampio gruppo di persone. Tuttavia apprezzo in ugual misura ogni manifestazione atmosferica: mi entusiasmo come un bambino anche quando osservo il sorgere di un cumulonembo all’orizzonte, quando c’è un bel tramonto, ma anche quando viene prevista una forte ondata di caldo.
L’ondata di freddo che interesserà buona parte dell’Italia sarà uno dei tanti eventi di questo lungo inverno: stiamo vivendo una stagione che fa seguito a tantissime altre dove non accadeva mai nulla di interessante per settimane, quando restavamo vittima delle Alte Pressioni atlantiche sino ai primi di marzo, e l’inverno si consumava nell’austerità.
Eppure, anche in questo inverno, ci sono quelli delusi, e non sono pochi: dai romani, che però un pochetto de neve l’hanno vista, a buona parte di chi abita nelle regioni nord occidentali italiane, dove la neve sembra un dono divino, dato che secondo le medie climatiche dovrebbe sostare al suolo per settimane, intrappolata nelle tradizionali inversioni termiche.
Ragazzi, sono tanti gli inverni trascorsi insieme nella speranza di osservare una replica di quello che fu il 1985, in virtù anche dei potenti mezzi disponibili oggi con Internet, che all’epoca non c’erano. E si, quelli erano bei tempi, ero molto più giovane e apprezzavo in altra maniera la neve ed il grande gelo.
Molti di Voi mi leggono qui, anche ai tempi del Meteorologicando, ormai da anni, in molti mi scrivono per avere previsioni personalizzate vantando una conoscenza che dura da ben 7 anni, ma oggi, non più come una volta, ho serie difficoltà a risponderVi: il mio stile di vita è cambiato, Meteorologicando fu una bella idea, per giocare in modo sano e semplice con le previsioni del tempo, per divertirci insieme. Oggi i tempi sono cambiati molto.
Grazie a questo mezzo che è Internet, grazie ai siti meteo, sono amico di tanti di Voi, ma debbo anche dire, e me ne spiace molto, che pure nel nostro settore è cresciuta la “sporca concorrenza”, la truffa. Pensate che c’è chi propone l’accesso ai nostri siti scaricando un dialer, oppure chi cerca di screditarci.
Ma alla fine la bontà del nostro lavoro ci ripaga ampiamente, con svariate decine di migliaia di visite al giorno (non scomodiamo i milioni di contatti che sono frutto di una propaganda fumosa che ormai volge al tramonto).
Ed è perché ritengo di esservi amico, che vi scrivo questa riflessione che si è ormai dilungata troppo nella premessa, ma cari miei, i mezzi per comunicare sono questi, mi è impossibile scrivere alle decine di e-mail che quotidianamente chiedono la stessa cosa: da me nevicherà?
Senza alcuna presunzione ritengo che quest’anno il Meteo Giornale abbia offerto un eccellente servizio pubblico, lo evidenzia l’elevatissimo livello di gradimento che gli avete concesso. Lo staff, costituito da persone che vivono distanti ciascuna fra loro, con preparazione, attività e gusti differenti fra loro, hanno sempre tenuto aggiornato questo sito web, che è un giornale, altro che scherzi.
Abbiamo cercato di offrire un servizio lineare, ma badate bene, in tanti lettori fanno ancora confusione sul significato delle varie rubriche, confondendo editoriali e analisi modelli matematici, per previsioni del tempo, oppure si limitano a “marchiare un articolo” solo dal titolo. Ehm, l’ultima esperienza è avvenuta ieri con un eccellente intervento di un redattore, purtroppo da taluni non compreso nell’essenza.
Tantissime volte ho scritto sul Meteo Giornale il significato di “previsioni meteo”, della difficoltà di avere, specie in coincidenza di eventi di gelo e magari neve, proiezioni di alta affidabilità. Ma cosa vuol dire alta affidabilità?
Ciascuno di noi utilizza questa parola con un significato diverso: alta affidabilità potrebbe voler dire che un evento meteo si realizzerà con probabilità del 60/80%, oppure del 90%.
Ma chi può dare queste percentuali di probabilità? NESSUNO, anche perché le fonti che usiamo per emettere le previsioni sono diversificate e non danno numeri di probabilità.
Ma allora, perché sarete delusi dal freddo? In effetti aspettavate tutti la spiegazione. Si parla dell’arrivo di Burian, e a mio modestissimo avviso c’è il rischio di essere fraintesi.
L’ondata di freddo si originerà come le precedenti nelle regioni artiche, stavolta, però, transiterà sulle terre emerse, spingendo anche il freddo presente al suolo in Russia. Un freddo non derivante dall’Alta Pressione siberiana, e neppure eccezionale, anzi, le temperature della zona sono nella media stagionale.
E appunto, tenendo queste considerazioni, il freddo che verrà sarà notevole solo se ci saranno precipitazioni. Ma siccome i fattori in gioco sono parecchi e non vi è ancora una buona predicibilità, non scartate la probabilità che sarete delusi dall’ondata di freddo e che forse, il proseguire del clima artico anche nella prima decade di marzo, potrà apparire quasi una tortura, specie per quelle zone che saranno costantemente saltate (si fa per dire) dalle irruzioni di aria fredda.
Amici, nessuno è in grado di dirvi quando farà freddo, ad oggi i modelli matematici danno proiezioni contrastanti anche su ampia scala, tuttavia, ritengo che l’inverno climatico non finisca qui e che avremo una settimana di rilevante interesse, con tempo instabile e finalmente, pian, piano, il ritorno della neve sempre più diffusa al Nord Italia, prima che la primavera giunga con i temporali termo-convettivi che taluni già invocano. Ma prevedere un evento simile al 1971 non è possibile, anche se vi sono vari elementi affinché si ottenga.