L’elemento saliente a breve termine.
Confermata la fase particolarmente mite del week end, nel quale avremo una spinta, seppure temporanea, dell’alta pressione subtropicale. Correnti provenienti dal nord Africa, ove è in atto il naturale riscaldamento stagionale, alle quali farà seguito un marcato aumento delle temperature. Non sarà difficile varcare diffusamente la soglia dei 20 gradi di massima.
L’elemento saliente a medio termine.
Ribadiamo tuttavia il concetto di transitorietà attribuile alla fase mite, in quanto a metà della nuova settimana dovrebbe concretizzarsi quel cambio circolatorio che andiamo analizzando da giorni. Una parziale estensione meridiana dell’alta pressione oceanica, verso le isole britanniche, favorirà l’estensione di un’ampia ondulazione ciclonica artico-marittima verso l’Europa centro orientale. Il coinvolgimento della nostra penisola è da valutare in termini di effetti precipitativi, pare comunque probabile un raffreddamento per ingresso di sostenute correnti settentrionali.
L’elemento saliente a lungo termine.
La visione long-range mostra il mantenimento di un complesso sistema depressionario tra la penisola scandinava e la Russia europea, con alta pressione delle Azzorre posizionata tra omonimo arcipelago e Iberia.
Il trend a lungo termine:
Disposizione barica che deporrebbe a favore di ulteriori scivolamenti ciclonici settentrionali verso i settori centro orientali del continente europeo, da stabilire il grado di interessamento del Mediterraneo.
Elementi di incertezza:
Appurato il naturale indebolimento ciclonico polare in sede canadese, tale da dar adito a sortite meridiane alto pressorie oceaniche, andranno valutati i movimenti sia dell’alta pressione azzorriana che dei minimi barici dislocati sull’Europa settentrionale.
Possiamo ritenere che l’elemento di maggiore importanza risieda nel posizionamento dell’anticiclone oceanico, la cui spalla orientale potrebbe da un lato lasciarci scoperti alle incursioni settentrionali, dall’altro proteggerci e dirottare le fasi di maltempo verso i Balcani e la Grecia.
Fattori di normalità climatica:
L’analisi del diagramma termico-barico, per svariate località della nostra penisola, mette in evidenza un calo termico che potrebbe portare le temperature in linea o al di sotto delle medie stagionali.
Per quel che concerne la fase precipitativa, ribadiamo quanto espresso nel corso del precedente editoriale, ossia si intravedono numerose occasioni piovose, causa quella dinamicità derivante dagli scambi di calore meridiani.
Focus: evoluzione sino al 13 marzo 2008
Inevitabile focalizzare, in prima istanza, l’attenzione sulla fase marcatamente primaverile attesa tra domenica e lunedì. L’alta pressione subtropicale porterà un diffuso aumento delle temperature, i cieli risulteranno spesso sereni, comunque poco nuvolosi. Tuttavia torneranno le nebbie e le foschie, anche se non intensamente come accaduto nell’ultimo periodo. Inoltre va detto che la presenza depressionaria sull’Europa centro settentrionale enfatizzerà il gradiente barico con l’arco alpino, ove giungeranno intense correnti di foenh.
Il secondo step previsionale ci condurrà invece all’interno di una fase piuttosto dinamica, durante la quale potrebbero concretizzarsi diverse sortite fredde settentrionali. La prima a metà della prossima settimana, la seconda a cavallo tra la prima decade e l’inizio della seconda. Restano inevitabilmente da stabilire tempi, modi e intensità, tuttavia pare appurato che vivremo una fase segnata da prevalenti correnti settentrionali.
Evoluzione sino al 18 marzo 2008
Spingersi oltre il giro di boa mensile è oggi impresa ardua, tuttavia la media delle osservazioni mostra una prosecuzione di quel trend dinamico finora discusso, non è da escludere pertanto che la prima parte del mese di marzo possa rivelarsi più invernale che primaverile.
In conclusione.
Sottolineare il concetto di “linea di tendenza” appare superfluo. Tuttavia è bene rimarcare che la visione long range non rappresenta una previsione, bensì la ricerca di una strada maestra che possa poi discostarsi il meno possibile dalla realtà. Non dimentichiamoci infatti che il cambio circolatorio finora analizzato era già stato identificato in svariati precedenti editoriali.