Il nostro Paese è accerchiato da strutture variabili. Per ora le Alpi reggono il colpo inflitto dal fronte freddo mitteleuropeo e, nel contempo, la Sardegna è la prima Regione ad essere centrata dall’andamento orientale del ciclone iberico.
In Europa
La diffusa alta pressione di ieri con annessi cieli limpidi e sole splendente è durata veramente poco. Già nel tardo pomeriggio di ieri si osservavano le prime variazioni meteorologiche che hanno fatto da preludio a quelle odierne.
La situazione vede una cospicua avanzata instabile, con annesse precipitazioni, sui settori alpini e sul Mar Tirreno. Le origini dei due flussi destabilizzanti sono nettamente diverse.
Il centro Europa viene colpito dalla discesa insurrezionale del vigoroso fronte freddo polare che, sospinto da possenti venti artici continentali, ha raggiunto in un baleno le aree meridionali tedesche ed i fianchi alpini. La sua distensione è ben visibile dall’immagine odierna, la sua testa lambisce i confini svizzero-austriaci.
Inoltre, la voragine barica su cui esso fa perno è ben radicata sopra Stoccolma, generando notevoli addensamenti nuvolosi su tutta l’are circostante.
Invece, d’altro canto, la fitta copertura nuvolosa che sta puntando dritta verso le nostre Regioni centrali deriva dalla forte instabilità oceanica supportata dai vivaci venti umidi atlantici.
Dopo aver colpito tutta la Penisola Iberica, oggi è alle porte dalla Sardegna, lasciando strascichi temporaleschi sulle Isole Baleari e sulle coste settentrionali algerine.
In Italia
Addensamenti consistenti sul settore dolomitico. La tendenza è al peggioramento contornato da precipitazioni sparse a carattere temporalesco. La nuvolosità tende a distendersi su tutto il nord, fino alle zone pianeggianti.
Intensificazione nuvolosa sulla Sardegna. Le velature toscane tendono a trasformarsi in dense coperture capaci di provocare piogge locali.
Il sud si mostra sereno, ma, vista la tendenza al peggioramento diffuso, si avvistano aumenti nuvolosi a partire dal versante tirrenico.