Lo avevamo detto, l’aria artica freddissima si era accumulata oramai da una decina di giorni sulla Siberia occidentale, sugli Urali, sul Mare di Kara, e non aveva altre vie di uscita se non scendere verso sud, interessando così la Russia, e, infine, il Mar Nero.
E così è stato, nel corso dell’ultimo fine settimana.
La situazione meteorologica di sabato scorso ha visto una imponente rimonta anticiclonica a 500 hPa sull’Europa Centrale, tanto da raggiungere la Scandinavia, mentre un’imponente depressione fredda era presente poco a nord del Mar Nero, con geopotenziali bassissimi (la superficie di 500 hPa si trovava a 5200 metri di quota), ed isoterme ugualmente basse inferiori ai -40°C.
La stazione di radiosondaggio di Rostov, sul Mar Nero, ha misurato una temperatura di -41,7°C a 5220 metri di quota, il giorno 03 aprile alle ore 12, mentre la temperatura ad 850 hPa ha toccato i -15,1°C.
Si tratta di valori tipici del cuore dell’inverno, e non degli inizi di aprile.
Tale freddo lo si è sentito anche al livello del Mare: in Ucraina le temperature minime di ieri, 04 aprile, hanno raggiunto i -11°C a Donetsk, ed è stato letteralmente stracciato ogni precedente record di freddo per questo mese.
La temperatura, in Aprile, non era mai scesa sotto i -5°C, e la temperatura minima media, per questo mese, nella zona, è pari a +5°C.
Freddissimo anche a Simferopol, ove il valore termico minimo raggiunto è stato pari a -10°C.
Anche qui la temperatura minima media di Aprile è pari a +5°C, e la temperatura non era mai scesa al di sotto dei -3°C.
Si teme che questa eccezionale ondata di freddo possa avere delle gravi conseguenze sul raccolto di grano, visto che il caldo dei giorni precedenti aveva sciolto ogni residuo della protettiva neve invernale.