“La distribuzione delle dimensioni delle gocce di pioggia è uno dei molti fattori che determina l’intensità di una tempesta in formazione, la sua durata e la quantità di pioggia sarà in grado di produrre”, ha dichiarato Joe Munchak, meteorologo ricercatore presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland. “Fino ad oggi non eravamo in grado di valutare le variazioni nella distribuzione della dimensione delle gocce d’acqua a livello globale.”
Lo studio in oggetto è in grado di stabilire la “distribuzione granulometrica” delle gocce e dei fiocchi di neve all’interno di una nuvola. Il rapporto tra gocce grandi, medie e piccole è fondamentale e avrà importanza imprescindibile nel migliorare l’affidabilità delle previsioni meteorologiche. In precedenza si potevano soltanto fare delle ipotesi perché gli studi precedenti consideravano luoghi isolati e i dati globali erano limitati, ha aggiunto Munchak.
Con le istantanee tridimensionali del GPM (Global Precipitation Measurement), gli studiosi possono anche avere informazioni aggiuntive sulla struttura di una tempesta e sul suo probabile comportamento. “Le misurazioni GPM ci potranno davvero aiutare a prevedere interazioni complesse che dipendono in parte della distribuzione delle dimensioni delle gocce”, ha dichiarato Munchak.
Il progetto GPM è stato lanciato nel 2014 e ha come punto di forza il primo Radar spaziale di Precipitazioni a doppia frequenza (DPR), così come un multi-canale GPM Microonde Imager (GMI). Il DPR effettua misurazioni in 3D, mentre il GMI utilizza un insieme di 13 frequenze ottimizzate per misurare precipitazioni da forti a moderate, oltre alla luce sulla superficie terrestre.