Oggi la base americana Amundsen-Scott (2.836 metri di quota, al Polo Sud geografico) ha registrato una temperatura massima di -19,2 °C. Era dal 15 gennaio 2002 che non si vedevano valori superiori ai -20 °C: una sequenza durata 1.077 giorni, ovvero quasi tre anni. Si tratta d’una tendenza che nell’ultimo ventennio pare essersi consolidata, come si può desumere dal seguente quadro cronologico, che conteggia tutti i giorni in cui la massima non ha superato tale limite:
18 dicembre 1960 – 21 dicembre 1963 1.099 giorni
30 gennaio 1967 – 7 gennaio 1971 1.439 giorni
4 gennaio 1986 – 3 gennaio 1990 1.461 giorni
14 gennaio 1993 – 8 gennaio 1996 1.090 giorni
22 gennaio 1999 – 4 gennaio 2002 1.079 giorni
16 gennaio 2002 – 27 dicembre 2004 1.077 giorni
Il trend, che vede un infittirsi delle ricorrenze, è indice di un
raffreddamento estivo, in linea con la più ampia fase di raffreddamento che riguarda tutto il continente, a eccezione della Penisola Antartica e di alcune aree costiere, iniziata proprio a metà degli anni Ottanta, e che l’archivio meteorologico di Amunden-Scott, completo e sempre attendibile, permette di delineare con una certa precisione. Per inciso va detto che, a partire dal 2002, tale raffreddamento dà segnali contraddittori, che non escludono la possibilità d’una lieve inversione di tendenza.
Per quanto riguarda la base russa Vostok (3.488 metri di quota) un analogo confronto non può essere istituito, a causa di alcuni buchi d’archivio (il 2003 è quasi del tutto assente per la sospensione dell’attività). Nella giornata odierna comunque, la temperatura massima ha fatto segnare -25,4 °C.