Fa ancora molto freddo, dato il periodo, in ampi settori del Plateau Antartico: in particolare sul tavolato di Dome C, dove sorge la base italo francese Concordia. Qui, infatti, il 22 ottobre la temperatura ha fatto registrare una minima di -67,6 °C; nella vicina stazione automatica americana denominata Dome C II invece, la minima (rilevamento delle 1730 UTC) è stata di -66,6 °C. Valori inferiori ai -60 °C anche alla base russa Vostok; ecco il quadro degli ultimi tre giorni:
21 ottobre -60,6 °C
22 ottobre -62,5 °C
23 ottobre -62,3 °C
Anche nella stazione automatica australiana di Dome Argus, la più elevata del plateau, il 21 ottobre i sensori sono scesi a livelli analoghi: -64,5 °C (2100 UTC). Alla base americana del Polo Sud geografico, al contrario, nell’ultima settimana le temperature si sono alzate: pur rimanendo comprese fra i -40 /-50 °C, mostrano una tendenza a portarsi sopra la norma (1957-2007: -51,3 °C).
Nel clima antartico, ottobre apre la stagione di transizione tra il semestre invernale (aprile – settembre) e il bimestre estivo (dicembre – gennaio). I caratteri del periodo più freddo, tuttavia, sono ancora ben presenti, specie nella prima metà del mese; tant’è che se si guarda alla differenza termica rispetto a settembre, essa è ancora relativa sia a Vostok (+9,0 °C) che ad Amundsen-Scott (+8,0 °C); molto più intensa diventa, invece, nel passaggio fra ottobre e novembre: +14,4 °C a Vostok e +12,9 °C ad Amundsen-Scott.
Concludendo il panorama attuale, da segnalare come, alla base costiera inglese Halley, le temperature rimangano decisamente sotto la norma: tra l’1 e il 23 ottobre (1200 UTC) la media ha infatti raggiunto i -26,0 °C. Di seguito, la sintesi storica dei cinque mesi più freddi finora archiviati:
2000 -24,9 °C
1962 -24,4 °C
1986 -24,4 °C
1972 -23,2 °C
1987 -23,0 °C
È presto per dire se si stia andando verso un nuovo record, ma certo è che le premesse ci sono tutte.