A grandi passi ci si avvicina al Natale e l’attenzione è concentrata, inevitabilmente, sul tempo che farà dal 25 alla fine dell’anno. Il corso dei giorni propone conferme circa la stabilità prevista su tutta la nostra Penisola, in affermazione ad iniziare dal weekend oramai imminente. Tuttavia, è bene sottolinearlo, si perde di vista l’attuale fase instabile-perturbata, condita da un generale calo termico su valori prossimi alla norma o localmente al di sotto.
Paradossalmente la causa và ricercata nel vasto campo anticiclonico presente tra Europa occidentale, settentrionale e centrale. Alta pressione che, nel suo posizionamento, pilota masse d’aria fredda d’estrazione Artico-Marittima in direzione del Mediterraneo. Masse d’aria che, nel loro movimento, attraversano le vaste lande orientali del Continente, tuttavia non v’è alcun ulteriore raffreddamento per mancanza del gelo in suddette aree.
Ciò non toglie che si stia vivendo, finalmente, una situazione tipica dell’inverno, ormai prossimo al suo ingresso astronomico. Altra considerazione che potrebbe farsi porterebbe a rivalutare il mese di dicembre, divenuto, negli ultimi anni, uno dei più piovosi dell’intera stagione autunno-invernale. Così come i maggiori cumulati vanno concentrandosi al Centro Sud.
Tuttora siamo interessati da una vasta circolazione ciclonica in quota, alimentata dall’aria fredda in ingresso dai quadranti Nord orientali, distesa dai Balcani fin verso la Penisola Iberica e le coste del Nord Africa. Zona, quest’ultima, dove avremo un ulteriore isolamento della suddetta figura depressionaria, con sconfinamento delle precipitazioni sulle nostre Isole maggiori.
Tuttavia, nonostante l’area depressa sul Mediterraneo, al Nord e gran parte del Centro abbiamo poche precipitazioni. Ciò perché v’è la presenza, ed il rinforzo, del vasto campo anticiclonico sul Centro Europa. Le precipitazioni giunte ieri, localmente intense su Sardegna ed al Sud, han fatto d’apripista all’ulteriore peggioramento della giornata odierna.
Nuovi fenomeni, persino a carattere di rovescio temporalesco, andranno a colpire le Isole maggiori, in particolare i settori orientali, il Sud, con Calabria ionica e Puglia Meridionale particolarmente sfavorite, parte del Centro, con Abruzzo e Marche in prima linea. I venti orientali porteranno la quote neve attorno ai 1000 m del Centro, mentre al Sud andrà oltre i 1400-1500 m.
Locali precipitazioni andranno ad interessare anche la Romagna, l’Umbria orientale, Alpi marittime e basso Piemonte. Localmente neve al di sotto dei 1000 m, specie al primo mattino. Concludiamo con le temperature, attese stazionarie o in ulteriore lieve calo al Sud, mentre i venti spireranno ancora, deboli o moderati, dai quadranti Nord orientali. Soltanto sullo Ionio, bersagliato dai possibili temporali, soffieranno correnti di Scirocco.