Gli elementi caratterizzanti le ultime 48 ore sono rappresentati dall’aumento delle temperature registrato su molte delle nostre regioni, dal ritorno dei fenomeni principalmente al Sud, dal rinforzo dei venti lungo il Tirreno, basso Adriatico e Ionio. La causa? Un novo fronte debolmente perturbato che dall’Atlantico s’è disteso lungo l’Europa passando per il bacino del Mediterraneo.
Eppure l’alta pressione è tuttora presente poco ad Ovest delle nostre regioni, influenzando, seppure con minore decisione rispetto ai giorni appiatti, i settori occidentali dello Stivale. In Oceano, invece, permane un’intensa attività depressionaria dettata dal solito Vortice Polare, compatto a tutte le quote tra l’Artico Canadese e quello Groenlandese. La barica ci dice che vari minimi di pressione alimentano tese correnti zonali, atlantiche per intenderci, nella classica direzione Ovest-Est.
Nonostante ciò vi sono notevoli differenze rispetto a quanto accadeva nel passato, ossia quando a dettare i tempi era la depressione semi-permanente d’Islanda. Le perturbazioni scorrono ad alte latitudini, portando via il freddo da quelle zone dove oramai dovrebbe essere pieno inverno.
L’alta pressione delle Azzorre, un tempo in ritirata verso le omonime Isole, ora sta in posizione differente, subendo l’onta della “trottola polare”. Da qui nascono le frequenti invasioni in sede Mediterranea, mentre lacune bariche in Oceano consegnano talvolta l’anomalo contributo subtropicale in quota.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito ad un peggioramento, previsto ed incisivo al Centro Sud, delle condizioni meteorologiche. Lo spostamento ad Ovest dell’alta pressione ha favorito l’ingresso di un nucleo di ari gelida in quota, i cui effetti sono stati abbondantemente descritti in vari editoriali.
La previsione odierna, tuttavia, non può prescindere dalle considerazioni tracciate pocanzi. Le minore invadenza anticiclonica permette il passaggio di modesti fronti nuvolosi, associati al transito di più intense depressioni sull’Europa Centro Settentrionale. Appena ieri, sospinta da tese correnti Nord occidentali, è giunta un nuovo modesto peggioramento, la cui azione è risultata blanda su buona parte delle nostre regioni.
Al Sud, laddove permaneva l’aria fredda nei bassi strati, vi è stato un rinvigorimento della depressione in quota, posizionata attualmente in prossimità dello Ionio. Ciò ha favorito il richiamo di fredde correnti Nord orientali che, nonostante il generale aumento termico, tengono un po’ basse le temperature in area basso Adriatica e ionica.
Un contrasto che ha favorito nuove precipitazioni, specie durante le ore notturne su Campania, Molise, Basilicata, Puglia Centro orientale, Calabria tirrenica e Sicilia Nord orientale. Localmente vi sono stati dei temporali, mentre la neve è caduta oltre i 1200-1400 m. Fenomeni che cadranno anche oggi, tuttavia in fase di progressiva attenuazione e principalmente su Calabria meridionale, Puglia e Sicilia orientale.
Il resto del Paese godrà di tempo sostanzialmente stabile, tuttavia permarrà il moderato vento Nord occidentale in Tirreno, presente già dalla serata di ieri, così come deboli o moderate correnti Nord orientali lungo l’Adriatico. Locali addensamenti potranno interessare l’arco alpino, così come il medio Tirreno e la Sardegna per nubi stratiformi. Ma non sono attese precipitazioni.