Pur con la prudenza tipica di questo genere di modello, che corre sempre il rischio di incertezze e di cambi improvvisi degli scenari revisionistici, possiamo affermare che l’Autunno farà sicuramente la sua parte, in fatto di precipitazioni, con numerose perturbazioni che dovrebbero visitare il nostro Paese.
Nei prossimi tre mesi, infatti, i geopotenziali saranno in diminuzione, sull’Italia, e generalmente al di sotto della media statistica, mentre le piogge saranno superiori alla norma, così anche come le temperature, vista la sostanziale mancanza di vere e proprie ondate di freddo stante l’andamento medio occidentale delle correnti.
In particolare il mese di Novembre sembra essere particolarmente perturbato, per la nostra Penisola, come indica un geopotenziale particolarmente basso sul Mediterraneo Centrale.
Solo nel mese di Dicembre le correnti dominanti potrebbero divenire nord occidentali, con presenza di anticiclone sulle Isole Britanniche; in questo caso sarebbero soprattutto le Regioni Centrali e Meridionali della nostra Penisola ad essere maggiormente coinvolte dal tempo perturbato, mentre sul Nord Italia le temperature sarebbero miti ed il tempo migliore.
Tuttavia, tali previsioni sono ancora suscettibili di ampi cambiamenti, quindi meglio concentrarsi sul mese che si sta appropinquando, quello di Ottobre, durante il quale le correnti dominanti sarebbero in prevalenza sud occidentali.
Questo favorirebbe precipitazioni che, sulla nostra Penisola, varierebbero tra la norma e valori decisamente superiori ad essa, a seconda delle zone (ma piogge abbondanti sarebbero presenti un po’ su tutta l’Europa Occidentale).
Al contrario, grazie a questo tipo di venti, le temperature si manterrebbero miti su tutta la Penisola.
Si è già parlato poi del Novembre 2009, mese nel quale le condizioni di maltempo sull’Italia dovrebbero raggiungere il loro culmine.
Come già accennato più volte, il modello IBIMET del CNR non fa previsioni deterministiche, o basate sulle temperature oceaniche, come gli altri modelli stagionali.
Utilizza, invece, le correlazioni statistiche tra le variazioni di geopotenziale, temperature e precipitazioni sul Mediterraneo Centrale, ed il valore di determinati indici meteorologici verificatisi nei mesi precedenti (NAO, NAM, anomalie termiche oceaniche sul Golfo di Guinea, ecc).
Si tratta di un vero e proprio metodo innovativo di previsione, che spesso ha dato risultati soddisfacenti nelle precedenti emissioni di tale modello.