Diciamolo subito, onde evitare preoccupazioni infondate: le precipitazioni non avranno quella violenza e persistenza dei giorni scorsi, quindi non dovremmo assistere a nuove situazioni di emergenza neppure nelle regioni duramente colpite dalle ben note inondazioni. Ciò detto, possiamo dirvi – e confermarvi – che la circolazione sta subendo un netto cambiamento. La prima, vera ondata di gelo sta piombando sull’Europa orientale e si appresta ad avere ripercussioni anche in Italia.
Come? Beh, con un forte calo delle temperature e con l’intervento di precipitazioni a partire da est in seno ai forti venti di Grecale. Precipitazioni che, lo si evince dalla mappa inerente entità e distribuzione dei fenomeni dalle ore 09 alla mezzanotte del 29 novembre, penalizzeranno le adriatiche, l’estremo Nordovest, le interne tirreniche e alcuni tratti delle 2 isole maggiori.
Trattasi di distribuzione tipica di tali scenari, che vedono la dorsale appenninica come uno spartiacque di fondamentale importanza nel coinvolgimento o meno di talune aree. Nello specifico, mentre le adriatiche sono sopravento – quindi esposte – le tirreniche risultano sottoesposte – quindi protette. Difatti gli accumuli più importanti li avremo sull’Abruzzo, con punte superiori a 20 mm nell’entroterra.
A seguire il basso Piemonte (l’aria fredda si incanala in Val Padana e va ad accumularsi a ridosso delle Alpi Marittime, con evidente effetto stau), con 10-15 mm nel cuneese, poi tutte le altre regioni dove difficilmente si andrà oltre i 5-10 mm. Seguiteci perché a breve vi saremo maggiori specifiche circa le prime nevicate stagionali a bassa quota.