La mappa delle anomalie termiche di ieri alle ore 18 è particolarmente significativa, per mostrare quanto siano state basse le temperature sulla nostra Penisola nella giornata di ieri.
Molte massime diurne, al Centro Nord, non hanno superato i venti gradi, mentre nella prima metà di Maggio avevano raggiunto il limite dei trenta gradi centigradi.
Nei primi 15 giorni del mese di Maggio due incursioni dell’Anticiclone Africano verso il Mediterraneo hanno determinato per l’Italia valori termici in media di almeno 2/2,5°C superiori alla norma.
Il cambiamento è avvenuto nella seconda metà del mese, con l’arrivo di aria più fredda di origine nord atlantica, e la giornata di ieri è stata probabilmente il culmine di questo freddo e delle precipitazioni.
Se, come mostrato dalla mappa in esame (tratta da meteomodel.pl), le anomalie termiche sono state anche di 8/10°C inferiori alla norma, anche le precipitazioni sono state eccezionali, per questo periodo stagionale, sulla Romagna e le Marche in particolare, esposte allo stau con i venti orientali determinati dalla posizione del minimo barico.
In particolare, fino alla mezzanotte di ieri si registravano valori pluviometrici di 171,3 mm a Saludecio (RN), 134 mm a Jesi (AN), 102,0 mm a Filottrano (AN), 108 mm a Borgo Maggiore (San Marino), 94 mm a Villa Verrucchio (RN), 86 mm a Sogliano al Rubicone (FC), 125 mm a Cupramontana (MC), 124 mm ad Arcevia (AN).
Nella stessa città di Ancona sono caduti oltre 80 mm di pioggia.
La neve ha fatto la sua comparsa sui rilievi appenninici Settentrionali e Centrali, fino anche a quote localmente inferiori ai 1500 metri.
Insomma, una giornata maggiormente autunnale che tardo primaverile, anche se tale stagione presenta spesso questo tipo di sussulti termici.