L’ondata di maltempo è stata fulminea, con effetti più evidenti su alcune regioni mentre su altre si è rivelata piuttosto carente. C’è chi ha patito i soliti nubifragi, chi invece è costretto a sopportare la carenza cronica di precipitazioni. Ed ora che la perturbazione è scappata ad est, verso i Balcani, è il momento del ritorno dell’Anticiclone Africano.
Una figura che ha condizionato i 3 mesi estivi, dispensando solleone e temperature eccezionali in varie parti del Continente. L’altro ieri sono apparsi i dati relativi all’andamento climatico del mese d’agosto, resi disponibili da una delle più autorevoli organizzazioni mondiali del clima: la statunitense NOAA.
Quel che è emerso da una loro lettura è la riprova che la temperatura media globale è in costante rialzo. Il mese scorso, per intenderci, è stato il quarto più caldo della storia (le rilevazioni cominciarono nel lontanissimo 1880). Non solo, si è trattato del 330° mese consecutivo con una temperatura media globale superiore al valore medio del 20°C secolo.
Perdonate la divagazione, ma quando si ha a che fare con l’Anticiclone Africano, è bene rammentare gli effetti che può avere a livello climatico. E’ consolante il fatto che la stagione estiva si è conclusa e l’autunno incalza. Le giornate sono più corte, quindi c’è meno spazio per un sole che altrimenti sarebbe stato cocente. Si pensi che nel weekend alcune località insulari e meridionali potrebbero varcare, facilmente, la soglia dei 30°C.
Già oggi, considerando che dal punto di vista precipitativo o della nuvolosità non c’è nulla di cui discutere, l’aspetto più interessante sarà quello termico perché ci aspettiamo un generale rialzo. In Sardegna, nel settore ovest, in Sicilia e nelle valli tosco/laziali si potrebbero raggiungere valori di temperatura massima pari a 27-28°C. Il ché vuol dire che saremo già di qualche grado al di sopra delle medie del periodo.
La Sardegna, peraltro, sarà la prima regione ad essere raggiunta dall’afflusso d’aria caldo-umida africana. Verrà portata dallo Scirocco, che dopo essersi rafforzato sul Canale Insulare raggiungerà anche la terra ferma. All’estremo sud, invece, permarrà una residua ventilazione settentrionale, con rinforzi maggiormente probabili sul Canale d’Otranto. Altrove prevediamo venti deboli variabili, coi regimi di brezza pomeridiani lungo le coste.
Segnaliamo, infine, il transito di qualche velatura o stratificazione al nordovest, mentre nelle zone interne della Sicilia ionica – nel Messinese, nel Catanese e nell’Ennese – potrebbero svilupparsi delle nubi torreggianti con annessi brevi occasionali scrosci di pioggia.