Faccio parte di quella schiera di tante persone che desiderano fare viaggi frequenti, ma che hanno un attimo di “timore” prima di fare un volo aereo.
Personalmente ho avuto qualche esperienza negativa, ma nulla di preoccupante.
Ricordo una mattina sul Tirreno, con cielo sereno e atmosfera apparentemente calma, vi furono quei pochi secondi che ti cambiano la giornata: l’aereo perse quota per un’improvvisa turbolenza. Sudammo freddo, ma la sensazione di pericolo passò abbastanza in fretta.
Un’altra volta, nei cieli del Friuli, attraversammo una forte perturbazione atmosferica, tanto che a ben 9 chilometri di altezza la luce era fiocca. Il mio vicino di posto, un italiano, era pallidissimo, una volta atterrati a Vienna, mi raccontò la sua avventura durante un atterraggio a Rio de Janeiro, mentre imperversava un temporale: l’aereo giunse a terra senza il minimo problema, sotto un potente nubifragio tropicale.
Un’altra mia esperienza un po’ traballante, fu l’atterraggio ad Alghero Fertilia del 2 gennaio 1996, giornata di Maestrale. Eravamo a bordo di un piccolo aereo, il quale nella fase di atterraggio fu investito da furiose raffiche di vento. Una signora che sedeva nel posto dietro il mio disse “qui pare di stare nelle montagne russe”.
L’atterraggio fu mozzafiato, l’aereo atterrò sulla pista con fare poco sicuro, si sentiva eccome che il vento gli impediva di tenere la giusta rotta.
Un po’ meno simpatico fu l’atterraggio di alcuni miei parenti, sempre per il forte vento. Ma anche in questo caso non vi fu alcun problema, solo la paura di chi come me, ha quell’attimo di terrore.
Quanto ho raccontato sono esperienze vissute in prima persona che non mi hanno impedito successivamente di riprendere un aereo.
E notizia di appena ieri, battuta da innumerevoli agenzie di stampa straniere (il MTG l’ha data già 12 ore), di un atterraggio di emergenza avvenuto in Turchia di un aereo incappato in una furioso temporale.
Il volo della Turkish Airlines, con 182 passeggeri a bordo, mentre si trovava alla quota di 4000 metri, alle 16.15 di giovedì, si è imbattuto in una furiosa tempesta di grandine e ha dovuto procedere ad un atterraggio di emergenza. L’aereo volva all’altezza di Antalya quando è entrato in un’area con furiose turbolenze e soprattutto grandine.
Parrebbe che l’aereo sia stato colpito da un fulmine che ha danneggiato il naso e la cabina di guida. L’aereo è rimasto per aria per un’ora e quaranta minuti, prima di atterrare a Dalaman nel sud dalla Turchia. Dalle immagini diffuse dalle emittenti televisive turche, si vedeva gli evidenti danni provocati all’aereo.
I passeggeri hanno vissuto attimi di terrore, direi comprensibile.
Era solo qualche giorno fa che diffondevamo la seguente notizia:
20 giugno 2004 ore 08:35: allerta su un volo aereo algerino per grandine e forte vento. Momenti di panico ieri a bordo del volo 6010 d’Air Algérie per le condizioni meteo avverse. Diversi aeroporti della costa est sono stati chiusi per maltempo.
Le informazioni sull’evento sono state scarne, ma pare che una donna a bordo del veivolo sia stata colta da malore (attacco di panico?!).
Solo qualche giorno fa, è stata diffusa la notizia di problemi su un volo aereo nei cieli italiani per colpa della turbolenza in quota. Un aereo diretto al Nord Italia proveniente dalla Sardegna, ha perso improvvisamente quota per 1000 metri, mentre volava in un’area di cielo sereno. In seguito si è saputo che un’esperienza simile è stata vissuta, sempre lo stesso giorno, anche da altri passeggeri su un volo proveniente dalla Sardegna.
Ma dopo queste notizie che fanno davvero effetto, dobbiamo sottolineare che anche in condizioni meteorologiche eccezionalmente avverse tutto è finito bene: i passeggeri sono stati portati a terra.
L’aviazione civile ha raggiunto una professionalità elevata, così che secondo ricerche statistiche, il mezzo di trasporto più sicuro resta l’aereo. Ogni giorno, decine di migliaia di aerei solcano i cieli con qualsiasi condizione meteorologica.
La paura di volare per l’uomo è diffusa, ma non giustificata dai dati.