Il clima di Panama, paese centroamericano famoso per il Canale che ha permesso di unire il Pacifico all’Atlantico, è essenzialmente equatoriale. Sulle fasce costiere le temperature medie annue oscillano tra i 24 °C e i 27 °C, mentre nell’interno scendono fino ai 17 °C. Le precipitazioni, come vedremo, sono in buona parte del paese concentrate nella stagione compresa tra aprile e dicembre e raggiungono una media di circa 2500-3000 mm sulla costa caraibica, attestandosi a livelli più bassi (1700-2000 mm) lungo il litorale del Pacifico.
La morfologia del territorio è caratterizzata dalla presenza di due sistemi montuosi divisi da una depressione centrale. La regione occidentale è dominata dalla Serranía de Tabasará la cui altitudine media è di 1500 metri. Essa comprende il monte Barú, di origine vulcanica, che, con i suoi 3475 m, rappresenta la massima elevazione del paese. Nell’area orientale si trovano invece la Cordillera de San Blas e la Serranía del Darién, caratterizzate da altezze più modeste. Tra le due aree montuose si estende un’ampia regione, costituita da rilievi collinari a cui si alternano fertili vallate e pianure, prevalentemente coperta da una rigogliosa vegetazione e da fitte foreste. Le coste, assai frastagliate, sono incise da lagune, golfi e baie tra cui il golfo di Panama che, posto sul litorale del Pacifico, ospita l’arcipelago delle Perle, costituito da più di cento isole.
Posto poco al di sotto dei 10°N, questo paese centro-americano di 75.500 kmq, presenta una morfologia complessa che influenza il clima non solo con l’ovvio effetto dell’altitudine. La catena montuosa che taglia il paese con allineamento all’incirca W/E sbarra infatti la strada, nell’inverno boreale, ai venti prevalenti da NE (alisei), ovvero dal Mar dei Caraibi, che scorrono su mari caldi per cui si arricchiscono di umidità, che scaricano in piogge quando la massa d’aria è costretta a sollevarsi, incontrando il rilievo appena oltre la linea di costa, quindi segnatamente nella parte nordoccidentale del paese. Sulla costa pacifica i venti ricadono asciutti e nei mesi invernali non piove quasi mai. In gennaio si passa quindi dagli oltre 200 mm delle zone submontane della regione nordoccidentale ai 50-80 mm del resto della costa caraibica, per scendere ai 20-30 mm di buona parte della costa sul Pacifico.
Le temperature al livello del mare in gennaio sono sui 27°C sulla costa pacifica e sui 24°-25°C su quella caraibica (gli alisei di NE si riscaldano per effetto favonico scendendo dai rilievi verso il Pacifico). Queste parti pianeggianti verso i mari sono le “tierras calientes”, mentre tra i 1000 e i 2200-2300 metri abbiamo le “tierras templadas”, dove la vegetazione prevalente è quella della cosiddetta foresta nebulare (e in gennaio abbiamo sui 17°C a 1500 metri) e dove prosperano le coltivazioni di caffè; ad altezze superiori si entra nel regno delle “tierras frias”.
In marzo e poi in aprile un modesto ma significativo riscaldamento (aprile e maggio sono i mesi più caldi nel paese, con circa 1°C più che in gennaio) interessa tutto il paese. Lo spostamento di qualche grado verso nord degli anticicloni del nord Pacifico e del nord Atlantico contemporaneamente all’analogo spostamento autunnale dei “colleghi” dell’emisfero sud, porta intanto la zona di convergenza intertropicale (ITCZ) a posizionarsi attorno ai 10°N. La convergenza tra gli alisei di SE e quelli di NE, unitamente all’elevata quantità di energia disponibile grazie alle elevate temperature (il sole è alo zenit in aprile intorno ai 10°N) è la causa dell’inizio di un periodo molto piovoso per tutto il Panama. Nella seconda metà di aprile e ancor più in maggio e giugno la frequenza e l’intensità delle piogge, per lo più a carattere di rovesci temporaleschi, si fa notevole, con le piogge che in giugno superano ovunque i 200 mm/mese, localmente anche i 400 mm/mese, specie sui rilievi. Luglio e agosto segnano un lieve calo termico sul versante pacifico e una leggera e non omogenea diminuzione della piovosità.
Il secondo passaggio allo zenit di fine agosto / inizio settembre facilita una ripresa delle precipitazioni. Settembre e ottobre sono infatti quasi ovunque i mesi più piovosi, in particolare sul versante del Pacifico. In gran parte del paese si superano i 350-400 mm/mese. sulla costa del Pacifico (si superano i 300 mm/mese) e sull’altopiano. Fa eccezione il settore nordoccidentale, dove cadono 120-150 mm/mese di pioggia, accumuli discreti ma comunque inferiori a quelli registrati nel resto dell’anno. Questo è spiegabile con la prevalenza in questi due mesi degli alisei di SE, rispetto ai quali è il versante sul Pacifico a essere sopravvento.
I cicloni tropicali che investono il versante del Pacifico sono dette anche cordonazos, mentre gli uragani caraibici in genere più facilmente interessano i più settentrionali Costa Rica, Nicaragua e Honduras. Nella seconda metà di ottobre la linea di convergenza migra a sud, gli alisei di NE guadagnano terreno sul paese, dove quindi calano le piogge sul versante pacifico, viceversa aumentano su quello caraibico, dove anzi novembre e dicembre sono i mesi più piovosi, visto che i venti scorrono su un mare che in questa stagione è ai massimi termici. Il relativo raffreddamento di gennaio smorza la piovosità, che crolla sull’altopiano e la costa del Pacifico, ma rimane comunque elevata sul lato caraibico, come abbiamo già visto.
Riepilogando il versante caraibico ha clima tropicale senza stagione secca (o al più la stessa dura un paio di mesi), ovvero clima equatoriale, mentre l’altopiano e il versante sul Pacifico hanno clima tropicale con lunga stagione piovosa estiva. Tutto il paese riceve almeno 1500 mm/anno di pioggia (spesso si superano i 2500 mm sul lato caraibico).
David, sulla costa del Pacifico, nel sudovest del paese (8,4°N 82,4°W), riceve 2540 mm/anno. Secco in inverno (94 mm da gennaio a marzo, 23 in febbraio), primi acquazzoni in aprile (96 mm), primo picco pluviometrico in maggio e soprattutto giugno (348 mm), calo relativo in luglio (235 mm), ripresa in agosto, con settembre e ottobre mesi più piovosi (434 e 359 mm). Con il regredire progressivo verso sud degli alisei di SE, novembre e dicembre segnano un deciso calo nelle precipitazioni (63 mm nell’ultimo mese dell’anno). Le temperature sono alte (media annua 26,7°C), specie quando prevalgono gli alisei di NE, che subiscono riscaldamento favonico (febbraio 27,4°C) e aumentano ancora in primavera, con massimo annuo in aprile (28,1°C); tutto questo periodo è contraddistinto da caldo torrido. Con l’inizio delle piogge e il progressivo prevalere degli alisei di SE le temperature scendono in estate, più di quanto non facciano sul versante caraibico. A luglio abbiamo 26,6°C, a ottobre 26,0°C (mese meno caldo), ma in questi mesi il caldo è afoso, come pure in novembre (ancora 26,0°C), terminato il quale entrano gli alisei di NE e le temperature riprendono lentamente a salire.
Nel nordovest, Changuinola (9,5°N 82,5°W), alla stessa longitudine di David, ma a nord delle montagne, vede cadere solo 15 mm all’anno in più di David (2555 mm contro 2540) ma con un regime del tutto diverso. A Changuinola, infatti, portano molta pioggia in inverno gli alisei di NE, con 336 mm a dicembre (è il mese più piovoso) e 225 a gennaio. Non esiste stagione secca, visto che nei mesi meno piovosi, settembre ed ottobre, cadono 120 e 143 mm. In questo periodo prevalgono gli alisei di SE e l’area nordoccidentale del paese è in relativa ombra pluviometrica. I venti prevalenti da SE, con minore nuvolosità ed effetto favonico, sono anche la causa del fatto che settembre sia il mese più caldo (media 26,7°C), mentre i mesi più “freschi” sono quelli da dicembre a febbraio (25,6°C gennaio, 25,7°C gli altri due). La media annua è 26,2°C.
La diga di Madden, più o meno al centro del paese (9,2°N, 79,6°W), rientra nel regime pluviometrico “del Pacifico”. Riceve 2424 mm/anno. Secco in inverno (56 mm da gennaio a marzo, 13 in febbraio), primi acquazzoni in aprile (79 mm), piogge abbondanti tra maggio e settembre (tutti sui 300 mm), ottobre mese più piovoso (356 mm), novembre appena meno bagnato. Con il regredire progressivo verso sud degli alisei di SE, dicembre segnano un deciso calo nelle precipitazioni (139 mm).
Santa Fe (8,5°N, 81,0°W), nell’interno, mostra ancora lo stesso andamento. Abbiamo inverno secco (88 mm da gennaio a marzo, 15 in febbraio), primi acquazzoni in aprile (69 mm), primo picco pluviometrico in maggio e giugno (256 e 259 mm), calo relativo in luglio (188 mm), ripresa in agosto, con settembre e ottobre mesi più piovosi (355 e 338 mm). Con il regredire progressivo verso sud degli alisei di SE, novembre e soprattutto dicembre segnano un deciso calo nelle precipitazioni (82 mm nell’ultimo mese dell’anno). Le temperature risentono dei 463 metri di quota (media annua 24,2°C). Si parte da 23,6°C in gennaio, salendo gradualmente al massimo annuo in aprile (24,9°C); tutto questo periodo è contraddistinto da caldo torrido. Con l’inizio delle piogge e il progressivo prevalere degli alisei di SE le temperature scendono un po’ in estate. A luglio abbiamo 24,3°C, a ottobre 24,0°C, ma in questi mesi il caldo è afoso, come pure in novembre (23,7°C).
Cristobal, presso Colon, all’imbocco “atlantico” del canale (9,4°N, 79,9°W), ha inverno molto meno secco delle località fin qui viste. Febbraio e marzo, i mesi più asciutti, vedono comunque cadere 40 e 35 mm. Aumentano le piogge in aprile (104 mm), superano i 300 mm/mese da maggio a settembre e i 400 in ottobre e novembre con settembre e ottobre mesi più piovosi (355 e 338 mm). Con il regredire progressivo verso sud degli alisei di SE, novembre e soprattutto dicembre segnano un deciso calo nelle precipitazioni (82 mm nell’ultimo mese dell’anno).
https://www.turismorural.com/panama/panama.htm, https://www.visitpanama.com (https://www.ipat.gob.pa è la versione in spagnolo, si tratta del sito ufficiale dell’ente del turismo di Panama) e https://www.pancanal.com sono siti utili per scoprire sul web questo paese, una nazione il cui nome, nella lingua indigena, significa “abbondanza di pesce e farfalle”, un paese ricco di parchi dalla vegetazione lussureggiante e frequentate spiagge. In particolare molte delle spiagge sul Pacifico sono facilmente raggiungibili dalla Panamericana, citiamo quelle di Gorgona, Coronado, San Carlos, El Palmar, Río Mar, Corona, Sea Cliff, Santa Clara, Playa Blanca e Farallón.