Quando si pensa all’ottobrata si pensa probabilmente a un mese di ottobre all’insegna del caldo e del sole. Condizioni meteo anomale, quindi, che negli ultimi anni si sono verificate fin troppo spesso.
Quest’anno le cose stanno andando diversamente. Volendo ripercorrere quanto accaduto da fine agosto ad oggi, possiamo affermare che un po’ di autunno c’è già stato. La variabilità registrata a tratti a settembre e in questa prima settimana di ottobre rappresentano uno dei cardini della stagione autunnale. A momenti ha fatto addirittura fresco, se non freddo come sta accadendo in queste ore.
I motivi di tutto ciò li conosciamo e probabilmente li conoscete anche voi. Inutile, superfluo, tornare sul discorso del Vortice Polare e della sua debolezza iniziale. Calcisticamente parlando ciò che importa è il risultato e il risultato in questo momento ci dice che tale debolezza è sfociata in un acceso scambio meridiano.
Ma non si può andare a lungo così, o meglio si potrebbe anche ma non siamo ancora in Inverno ed è lecito attendersi cambiamenti importanti. Tra questi cambiamenti dobbiamo necessariamente contemplare la cosiddetta “ottobrata” perché fa parte del gioco. Fa parte delle statistiche, ma attenzione a non confondere un breve periodo anticiclonico con una prolungata fase di caldo anomalo.
Al momento, carte alla mano, non sembrano esserci i presupposti per il dominio dell’Alta Pressione. I modelli matematici di previsione, i più autorevoli, è da giorni che ci mostrano un ritorno di fiamma (in tutti i sensi). Quindi, trattandosi di un’ipotesi battuta a più riprese, dobbiamo necessariamente prenderla in considerazione.
Nella mappa che vi mostriamo, consci che si tratta di una mappa da qui a una settimana, ci vengono mostrate le anomalie termiche a circa 1500 metri di quota. Fa un po’ impressione pensare che tra circa 7 giorni si potrebbero vivere condizioni diametralmente opposte alle attuali. Non solo in Italia, ma anche sull’Europa centro orientale (dove si passerebbe dall’Inverno alla tarda estate).
Ci sta, soprattutto se consideriamo il cambio di circolazione. Si risveglierà l’Atlantico, Atlantico che inizialmente affonderà verso le Azzorre e la Penisola Iberica innescando inevitabilmente il richiamo sutropicale. Ma a nostro avviso sarà transitorio, difatti pensiamo che la saccatura atlantica possa successivamente estendersi verso est arrivando a interessare anche il Mediterraneo. Da lì in poi potrebbe iniziare il vero autunno, quello delle piogge oceaniche.