Il disagio per il caldo opprimente è stato davvero notevole durante la scorsa settimana, eppure c’è chi sta peggio: la calura su diverse aree dell’Europa Centro-Orientale ha raggiunto limiti davvero eccessivi su aree davvero poco avvezze a sperimentare temperature simili in un raggio di tempo eccessivamente lungo. Quali le cause di questo caldo così intenso e persistente? Un anticiclone continentale si è radicato da tempo tra il Baltico e la Russia (notevoli anomalie di geopotenziali), trovando una forte spinta alimentatrice nelle correnti d’origine africana che a più riprese sono sopraggiunte dalle basse latitudini.
Un piccolo toccasana sta permettendo in quest’inizio settimana un pizzico di respiro in diverse zone continentali (quindi non solo sull’Italia), ma il grande caldo continua ad assediare alcune aree, in particolare l’Ucraina e la Russia, ove le temperature costantemente molto elevate stanno portando all'”esasperazione” le popolazioni locali. Ma vediamo quali sono state le anomalie nel periodo compreso fra l’11 ed il 17 luglio: in tutta una vasta area, compresa fra l’area baltica e quella finnico-russa, i valori sono risultati oltre la norma stagionale di 7-9 gradi. Un po’ più contenute le anomalie sulle rimanenti zone (compresa l’Italia), mentre si osservi come solo le Isole Britanniche e la parte occidentale della Penisola Iberica hanno avuto un andamento termico più consono alla norma, il tutto grazie alle costanti ingerenze atlantiche.
I picchi massimi di temperatura hanno superato largamente su quasi tutto il Continente i 30 gradi, sfiorando i 40 gradi non solo lungo le nazioni affacciate al Mediterraneo, ma anche sul cuore dell’Europa. Si faccia attenzione come la bolla molto calda ha abbracciato molto efficacemente le nazioni baltiche, la Finlandia e la Russia. In realtà sono ben poche le zone continentali dove i 30 gradi sono rimasti una realtà abbastanza distante: ci riferiamo alle Isole Britanniche, alla Bretagna e alla Norvegia.
La grande calura è andata in parte a braccetto con condizioni temporalesche e fenomeni localmente di forte intensità. La distribuzione delle precipitazioni a macchia di leopardo, tipica dei regimi d’instabilità con forte energia termica a disposizione, è ben chiara dalla mappa in basso per quanto concerne l’Europa Centro-Orientale. Il flusso atlantico ha potuto interessare in misura più costante e decisa le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava, zone dove possiamo notare un regime pluviometrico maggiormente uniforme.