L’Atlantico torna all’attacco senza pietà: in quest’autunno si è fatto vedere ben poco il regime perturbato oceanico, ma in quelle poche occasioni ha sempre lasciato il segno. Inutile ricordare quel che è accaduto circa una settimana fa e ora, dopo una breve pausa, si va preparando un’offensiva davvero in grande stile. La moviola satellitare non lascia adito a molti dubbi: una maestosa perturbazione sta penetrando come una grande onda sull’Europa Occidentale e, a differenza della precedente, non verrà frenata poco prima di dilagare verso l’Italia. La penetrazione perturbata sarà prepotente e travolgente, ma si appresta a sfogare gran parte della sua energia proprio su alcune zone del Nord Italia.
Stavolta il nostro Paese verrà colpito in pieno, come già stiamo anticipando da diversi giorni: l’alta pressione di blocco sull’Europa Orientale avrà però ancora una volta un ruolo fondamentale nel rallentare l’evoluzione perturbata, proprio nel momento in cui la saccatura si sarà portata a ridosso dell’Italia. Le ulteriori complicanze saranno dettate dal fatto che il nostro Paese resterà per diversi giorni sotto il tiro del ramo ascendente della saccatura, dove sarà costante l’afflusso di correnti meridionali nei bassi strati d’origine africana che esalteranno i rifornimenti perturbati di matrice prefrontale.
L’evoluzione appare quindi molto preoccupante, in quanto piogge abbondanti (accentuate fortemente dall’orografia) per diversi giorni potrebbero non essere in grado d’essere rette dal territorio. Le preoccupazioni sono legate ovviamente alle zone alluvionate, dove per l’emergenza tuttora in atto anche poca pioggia costituirebbe un problema. L’allarme riguarda però le restanti zone della Liguria, il Piemonte e la Lombardia, per la pioggia che potrebbe cadere in quantitativi pazzeschi: qualche modello stima anche più di 400 millimetri di pioggia nelle zone più colpite e, in questi casi, come è noto, il rischio sarebbe anche quello di sottostimare rispetto ai picchi più elevati.