La ricerca, guidata dall’oceanografo Dean Roemmich dello Scripps Institution of Oceanography della UC San Diego, indica un incremento medio di temperatura pari a 0,33 gradi Celsius (0,59 gradi Fahrenheit) nelle porzioni oceaniche ubicate a 700 metri (2.300 piedi) di profondità. Il rialzo termico è stato maggiore a livello della superficie, pari a 0,59 gradi Celsius (1,1 gradi Fahrenheit), in diminuzione a 0,12 gradi Celsius (0,22 gradi Fahrenheit) a 900 metri (2.950 piedi) di profondità.
Lo studio è il primo che ha raffrontato, a livello globale, i dati storici derivanti dal “famoso” viaggio del HMS Challenger (1872-1876) e i dati ottenuti dai moderni robot (nell’ambito del programmo ARGO) che sondano le acque oceaniche segnalando continuamente le temperature a varie profondità. Altri ricercatori stabilirono in precedenza che quasi il 90 per cento del calore in eccesso prodotto dal 1960 ad oggi ed inserito nel sistema climatico della Terra, veniva immagazzinato negli oceani. La nuova ricerca, pubblicata on-line nell’edizione del 1 aprile del Nature Climate Change, ascrive la tendenza al riscaldamento degli oceani a un periodo precedente.
“L’importanza dello studio risiede nel fatto che si è scoperto che l’ampiezza della variazione di temperatura dal 1870 ad oggi è il doppio di quella osservata nel corso degli ultimi 50 anni”, ha dichiarato Roemmich, co-presidente dell’International Team Steering Argo. “Ciò implica che la scala temporale per il riscaldamento degli oceani non comprende esclusivamente gli ultimi 50 anni, ma deve essere esteso almeno agli ultimi 100 anni”.
Nonostante il set dati ARGO copra solo 300 aree oceaniche (con misure effettuate dalla superficie del mare fino alle profondità oceaniche) in tutto il mondo, le informazioni stabiliscono una linea di base per la valutazione delle variazioni di temperatura negli oceani del Pianeta, che ora sono campionati continuamente come mai accaduto in precedenza.
Roemmich ritiene che la nuova scoperta sia solo un componente di un puzzle ben più ampio sulla comprensione del clima terrestre. Ciononostante può aiutare gli scienziati a comprendere come varierà il livello dei mari, perché il riscaldamento porta ad un’espansione dell’acqua e conseguentemente ad una cambiamento del livello del mare. Inoltre, l’orizzonte temporale di 100 anni testimonia che in realtà il processo di riscaldamento è iniziato molto prima rispetto a quel che si pensava fino a qualche tempo fa.
Lanciato nel 2000, Argo raccoglie più di 100.000 profili di temperatura e salinità degli Oceani del Mondo. Ad oggi, oltre 1.000 articoli di ricerca sono stati pubblicati utilizzando i set di dati del Programma.