La stessa proiezione delle ECMWF a 144 h mostra come dell’aria Artica sia in procinto, tra il 15 ed il 16 del mese, di entrare nel bacino cento settentrionale del Mediterraneo. Essa viene a presentarsi in due fasi: un fronte freddo, come rimarcato dal tratto nero e disegnato a nord dell’arco delle Alpi ed una linea di instabilità inglobata nella depressione.
Tale ingresso si paleserebbe attraverso le due “classiche” porte: Bora e Fossa del Rodano.
Con tale componente, flusso freddo meridiano (definiamolo freddo anche in relazione alla stagione in essere), accompagnato da un rotazione antioraria sulle regioni centrali, si dovrebbero manifestare dei fenomeni a carattere sparso e principalmente con marcata componente instabile.
Ne consegue un brusco decremento termico sulle regioni centro settentrionali e la possibilità per le regioni nord orientali, in una prima fase, di rivedere per l’ennesima volta, precipitazioni a carattere nevoso a quote non solite per il mese di Maggio (800/900 mt. circa).
Per il resto della Penisola, regioni centro meridionali, si potrebbe configurare una situazione per frequenti temporali, anche grandinigeni e diffusi nelle regioni interne. Date le “qualità” dell’aria in ingresso non si possono escludere, visto il gradiente termico verticale molto basso, la possibilità, a seguito di dette precipitazioni temporalesche, di assistere a manifestazioni nevose tra i 1100/1200 mt.
Questa è la situazione che si prospetta sul breve e medio termine, dopo una fase tra domani e domani l’altro, più perturbata per buona parte della Penisola.
Per quanto riguarda una, sebbene parziale, inversione di tendenza, come accennato nei precedenti interventi, questa a ridosso dell’ultima decade del mese in corso, dovrebbe manifestarsi in maniera molto più chiara e riportare la stagione nei “giusti binari”.
Quanto durerà?
Non vi sono elementi sufficienti, squisitamente di carattere sinottico, tali da far presagire un “decollo veloce” del tempo bello e stabile. Attendiamo quindi il passaggio di questo nuovo “cavo d’onda” freddo, in area mediterranea e osserviamo quali potranno essere le successive mosse dell’anticlone atlantico.