Il rover Curiosity da ormai 3 anni sta esplorando la superficie marziana, scoprendo aspetti sempre più interessanti del Pianeta Rosso, che in parte hanno smentito o confermato le conoscenze di cui disponevano in precedenza. Uno degli elementi che generavano maggiore dibattito da ormai un decennio attiene alla presenza del gas metano, rilevato da altre sonde e da telescopi terrestri sebbene con dati fortemente contradditori. I dubbi sono stati ormai definitivamente spazzati via dalle recentissime rilevazioni del rover Curiosity, con la presenza ormai certa del metano che però va a variare nel tempo.
Nell’arco di 605 giorni marziani (denominati sol) è stato rilevato un aumento della concentrazione di metano nell’atmosfera di Marte. Ma qual è l’origine della presenza del metano? Sulla Terra la quasi totalità del metano è di origine biologica, mentre per Marte non si può ancora essere certi dell’effettiva origine. Di sicuro, il fatto che su Marte il metano risulti piuttosto limitato e concentrato geograficamente (lo ritroviamo nell’emisfero nord) con variazione costante nel tempo (è maggiore d’estate), rende assai difficile trovare una spiegazione chimica o geologica alternativa a quella biologica.