Dopo essere rimasto a lungo parcheggiato in mare aperto al largo della costa, un insidioso ammasso temporalesco ha raggiunto con la sua parte più avanzata l’area costiera compresa fra estremo Levante Ligure ed Alta Toscana, in linea con le nostre elaborazioni che indicavano la possibilità di forti precipitazioni proprio su queste zone (leggi qui per ulteriori dettagli). La previsione dell’aumento dell’instabilità era preannunciata già da diversi giorni: il Nord Italia si trova infatti, assieme alla Francia (colpita da un evento alluvionale), in un corridoio di confluenza fra le correnti calde afro-mediterranee e quelle più fresche d’origine atlantica. La maggiore esposizione della fascia ligure e tirrenica deriva dal contributo marittimo.
L’immagine radar (fonte Protezione Civile) ci permette di monitorare l’area temporalesca e ci mostra la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni attualmente in atto (orario di riferimento è quello delle ore 10:40): in rosso sono evidenziate le zone dove si stanno abbattendo le piogge più forti. La parte più attiva della cella temporalesca (che abbiamo appositamente cerchiato) si trova ancora in mare aperto, ma potrebbe ulteriormente sfondare sulla terraferma ed autorigenerarsi per l’interazione delle correnti umide con la complessa orografia. Per questo motivo è elevato il rischio di locali nubifragi, sebbene non sembra fortunatamente così probabile l’eccessiva persistenza delle piogge più violente sulle stesse zone.