Dal caldo, al freddo: lo shock termico che stiamo per affrontare è notevole. Passeremo da un mite periodo anticiclonico, piuttosto lungo e snervante, ad alcuni giorni di freddo invernale. I termometri perderanno 8-10°C, localmente 15-20°C (soprattutto lungo i confini alpini). Le massime, laddove nubi e fenomeni domineranno, faticheranno a superare i 10°C contro gli oltre 20°C delle ultime settimane. Per intenderci: è bene aprire l’armadio e preparare i giacconi.
Le dinamiche del cambiamento: il blocco anticiclonico che ha imperversato in lungo e in largo ha consentito l’accumulo d’aria fredda in Scandinavia. E’ da là che verrà l’irruzione, un’irruzione che riuscirà ad inserirsi nel Mediterraneo grazie al varco lasciato incustodito dall’Alta Pressione.
Maltempo e instabilità invernale, ma fino a quando? Probabilmente avremo una prosecuzione dei fenomeni, principalmente al Centro Sud e Isole, anche durante la prima parte della prossima settimana. Dopodiché potrebbe subentrare un secondo, vivace peggioramento che andrebbe ad accompagnarci a fine novembre. Ma su quest’ultima ipotesi sussistono tutt’oggi dei dubbi. Vediamo perché.
In bilico tra freddo e Anticiclone: come già evidenziato in precedenti occasioni, l’Alta delle Azzorre si stabilirà ostinatamente sulla Penisola Iberica. Ora, da questa posizione potrebbe o ergersi nuovamente a nord o tornare sui suoi passi invadendo il Mediterraneo. Tutto dipenderà dall’intensità del flusso perturbato atlantico: qualora risultasse intenso costringerebbe l’Anticiclone alla propagazione sui paralleli (quindi con ritorno in Italia), se risultasse blando o disturbato ecco che nuovi impulsi freddi polari potrebbero approfittarne per inserirsi nel Mediterraneo. Tra qualche giorno ne sapremo di più.