L’evoluzione generale
Appena ieri abbiamo discusso circa l’affermazione di una figura di alta pressione a latitudini pressoché polari, estesa dalla Scandinavia fin verso l’Islanda. E abbiamo anche detto che tale presenza non è mai sinonimo di tempo stabile e soleggiato su gran parte dell’Europa centro meridionale.
Tale ipotesi fu presa in considerazione già circa dieci giorni fa, allorquando i modelli di previsione iniziarono ad abbozzare linee evolutive votate all’instabilità ed al fresco nell’ultima decade di luglio. Ma quel che si potrebbe verificare rappresenterebbe una botta decisa nel cuore della stagione estiva. Vediamo insieme il perché.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Rileggendo le righe dell’editoriale di ieri vi sono dei passi nei quali facciamo riferimento alla possibilità della formazione di un ponte di alta pressione tra l’alta delle Azzorre (sempre in pieno Oceano Atlantico) e la succitata figura anticiclonica polare. Dicemmo anche che molto sarebbe dipeso dalla figura altopressoria Oceanica e, alla luce di quanto si osserva oggi nelle carte di previsione, non possiamo far altro che confermare.
Sì, perché sembra proprio che vi sia l’intenzione, da entrambe le parti, di un connubio che farebbe addirittura invidia alla passata stagione invernale, allorquando i blocchi di alta pressione alle miti correnti Oceaniche si manifestarono con una frequenza incredibile. Ma se nel semestre freddo è normale che si possano verificare tali condizioni, in estate lo è molto meno. O, se vogliamo, potrebbe rappresentare la nuova normalità più volte descritta, frutto dei frequenti scambi meridiani di calore.
Ma in termini pratici cosa potrebbe accadere? In parole semplici l’Europa Centro meridionale si ritroverebbe in condizioni di tempo decisamente fresche ed instabili, con frequenti fenomeni temporaleschi (anche violenti) ad interessare Francia, Germania, Paesi Alpini oltre confine e la nostra Penisola. Il bel tempo interesserebbe invece i Paesi Scandinavi, Penisola Iberica (attanagliata oramai da un’incipiente siccità stagionale), la Russia Europea, Grecia e Turchia.
Gli effetti sulle nostre regioni dipenderebbero invece essenzialmente dalla posizione dell’eventuale blocco Oceanico. Se difatti l’alta delle Azzorre decidesse di spingersi verso la Groenlandia, una profonda saccatura a carattere freddo si getterebbe verso Sud, andando a colpire nel cuore il bacino Centrale del Mediterraneo. È ancora presto per stabilire i possibili effetti, ma di certo, se confermata la forza del possibile blocco in formazione, sarebbe un duro colpo al cuore della stagione estiva, che proprio tra la fine di luglio e il 15 di agosto vive la sua fase statisticamente più calda.
In conclusione
Si badi bene che con l’editoriale odierno non stiamo dando nulla per scontato o certo. Dobbiamo altresì ammettere che molti indizi vanno pian piano a costituire una prova. Quella prova che ipotizzammo a suo tempo seguendo attentamente il movimento decisamente ripetitivo delle varie figure bariche sull’Europa. Ma quel che andiamo ripetendo strenuamente è che se l’alta pressione Oceanica seguiterà a prediligere altri lidi lontani dal Mediterraneo, ci sarà poco spazio per periodi di bel tempo duraturi.