Al contrario dei raffreddamenti precedenti, che hanno interessato via via o la zona estrema orientale, oppure quella centrale, o solamente la zona nord della Russia europea, stavolta tutto il comparto siberiano si ritrova in condizioni di grande gelo, con temperature decisamente al di sotto della norma stagionale.
Questa mattina le temperature minime notturne sono state pari a -52,3°C a Selagoncy, -49,9°C a Dzalinda, -47,5°C a Vanavara, e -47,4°C ad Agata, sulla Siberia centrale, tutte località poste ad est degli Urali, ma non lontani da essi.
Adesso gli Urali stanno separando zone con minime al di sotto dei -40°C (ad oriente), con città con minime attorno ai -30°C (ad occidente).
Sopra la Siberia staziona una isoterma di -36°C ad 850 hPa.
Comunque, anche nel comparto russo – europeo non si scherza, grazie a temperature minime comprese tra -25° e -28°C (toccati a Vologda ed a Pudoz).
Le temperature di tutto il comparto siberiano, dall’Europa alla Kamchatka, sono tra i 15 ed i 20° C al di sotto della norma stagionale, situazione rara da vedersi, se non negli inverni più rigidi.
E’ singolare che questo grande freddo siberiano non riesca a spostarsi verso ovest, ostacolato dalla forza della depressione atlantica.
Solitamente succede che almeno uno sbuffo freddo si faccia largo verso l’Europa, ma stavolta, a quanto pare, tende a prevalere la mitezza generalizzata che ha caratterizzato la nostra stagione invernale.