L’ampia circolazione depressionaria, in vicinanza delle Isole Britanniche, continua a risultare piuttosto vigorosa, tanto che il perno principale, al largo della Scozia, si sono misurati valori di pressione sul livello del mare pari ad appena 987 hPa. All’interno della circolazione di bassa pressione si generano diverse perturbazioni, sospinti sulle terre continentali europee da un flusso mediamente sud/occidentale.
La prima perturbazione, ora in transito sull’Europa Centro-Orientale ed estesa fin sulla Scandinavia, nella giornata di ieri si trovava tra la Francia e le coste settentrionali della Penisola Iberica. Il movimento è stato molto rapido, ma tra la notte e la prima mattinata odierna non sono mancati rovesci temporaleschi sparsi sulle zone montuose alpine, legati proprio al transito della parte terminale del sistema frontale. Le precipitazioni sono invece risultate più consistenti sulla Mitteleuropa e sulle terre scandinave.
In queste onde cicloniche s’inseriscono transitori cunei anticiclonici, tanto che il meteo risulta contrassegnato da spiccata variabilità con passaggi nuvolosi alternati ad ampie zone di sereno su gran parte dell’Europa Centro-Occidentale. Le Isole Britanniche sono invece maggiormente penalizzate dal trovarsi in prossimità del profondo centro ciclonico, pertanto come evidenzia il Satellite sono già state raggiunte dalla parte avanzata di una nuova compatta perturbazione atlantica.
A latitudini più basse domina invece il grande anticiclonico, costituisco da una fascia ibrida di unione fra il promontorio anticiclonico oceanico e quello ben più rovente di matrice nord-africana. La fascia anticiclonica protegge tutte le zone affacciate al Mediterraneo, ma anche buona parte dell’Europa Balcanica. Il contributo nord-africano contribuisce a portare parecchio caldo dalle sponde nord-africane verso la Spagna, ove anche quest’oggi non sono mancati picchi di 40-41 gradi su alcune località della Comunità Autonoma dell’Andalusia.
L’Italia si trova pienamente interessata dal dominio anticiclonico, come detto solo le Alpi hanno risentito nelle ore più calde odierne di un po’ di nubi e di qualche rovescio, legato agli spifferi d’aria leggermente più fresca in quota al seguito del transito della coda della perturbazione. Solleone ovunque ed anche le temperature sono aumentate di qualche grado su diverse regioni, fortunatamente solo in rari casi accompagnate da situazioni disagevoli per alto contenuto d’umidità nell’aria.
Le temperature più elevate, in base ai dati del Servizio Meteo Nazionale, hanno raggiunto picchi di 36-38 gradi sulle zone interne del Lazio e sulla Sardegna. La stessa Sardegna e l’ovest della Sicilia sono lambite dalla lingua di calore (isoterma di +25°C all’altezza isobarica di 850 hPa), legata al promontorio anticiclonico sub-tropicale. Ben poche le zone dove le temperature sono rimaste al di sotto dei 30 gradi, in genere confinate tra le località montane e quelle in genere vicine al mare.
La vicinanza di questa bolla d’aria bollente nord-africana sta dunque incentivando questa situazione crescente di caldo moderato, con valori moderatamente sopra le medie quasi ovunque. Di sicuro, senza la recente ondata estrema di caldo avvenuta al Sud e le Isole, ora probabilmente le temperature odierne avrebbero avuto un peso maggiore sui commenti dei nostri editoriali. I numeri dicono sempre la verità e questi ultimi giorni stanno certamente accentuando l’anomalia di caldo mensile sull’intero territorio nazionale.