Sappiamo che, nei mesi scorsi, era previsto un Nino da record, su valori molto probabilmente superiori a quello verificatosi nel 1998, od anche di più.
Invece, ancora una volta i modelli oceanici di previsione hanno mostrato limiti e difetti: da Aprile le temperature equatoriali nel Pacifico sono superiori alla norma, ma il Nino non si è sviluppato, almeno al momento, con la potenza prevista, mostrando addirittura segnali di decadimento sul suo lato orientale, quello adiacente alle coste peruviane.
Anche le previsioni sul fenomeno sono state modificate: probabilmente verrà raggiunto un massimo tra Dicembre e Gennaio, ma si tratterà di un Nino moderato, o, per lo meno, mai all’altezza dei potentissimi fenomeni verificatisi nel 1983 e nel 1998, questo anche se, negli ultimi giorni, si intravede una tendenza ad un lieve rinforzo di tale fenomeno.
Comunque, visto che le previsioni stagionali sono “dipendenti” dalle anomalie oceaniche, anch’esse subiscono spesso variazioni a seconda delle modifiche nelle previsioni di tali anomalie.
Le ultime previsioni annunciano, sulla base di un Nino moderato, una stagione invernale statunitense che dovrebbe essere abbastanza calda per il Midwest superiore, la zona delle Montagne Rocciose, ed il Nord ovest statunitense.
Questo anche nella consapevolezza che il Nino ha un’influenza abbastanza diretta sugli States, in particolare sugli Stati Occidentali, che sono esposti direttamente al riscaldamento dell’Oceano Pacifico.
D’altro canto, El Nino potrebbe produrre invece un Inverno piuttosto freddo sul lato meridionale e sud orientale statunitense, in particolare sul Sud est e la zona che si affaccia sul Golfo del Messico.
Qui le temperature potrebbero essere tra il 5 ed il 10% inferiori alla norma.
Il Nino potrebbe rinforzare la corrente occidentale pacifica, portando anche a piogge superiori alla norma sulla California e sul Sud degli States, inibendo tuttavia le discese artiche canadesi sul lato occidentale del Nord America.
Questo tipo di previsione, tra le altre cose, getta un po’ di panico e di incertezza sugli operatori turistici addetti all’organizzazione delle prossime Olimpiadi Invernali che avranno sede a Vancouver, in Canada occidentale, a sole 30 miglia dal confine statunitense.
Le previsioni di un Inverno mite ed asciutto potrebbero infatti creare delle difficoltà per la preparazione delle piste sciistiche, ma, come sappiamo, previsioni sicure di questo tipo, e per una singola località, sono decisamente aleatorie: la loro risoluzione è infatti a maglia larga, riguardando vastissime proporzioni di territorio, ed una previsione stagionale mirata per un singolo luogo è praticamente impossibile!
Da notare che potrebbe iniziare un periodo di clima molto caldo, con temperature invernali elevate, tra l’Alaska ed il Canada occidentale.