Possiamo dirlo. Ci siamo lasciati alle spalle un lungo periodo d’estrema vivacità atmosferica. Non che sia cancellato, non potrebbe esserlo, visti gli effetti che ha prodotto in Italia. E’ successo che Giugno ci avesse illuso, per qualche giorno, in un avvento estivo in grande stile, soprattutto quando prese per mano l’Anticiclone africano e lo condusse nelle nostre terre. Ma fu uno specchietto per le allodole, quasi una presa in giro. Perché poi, dopo qualche giorno di caldo intenso – una settimana al Sud e in Sicilia – venne l’Artico. E si fece sentire. Eccome!
Di certo la settimana scorsa verrà rammentata da molti come una delle più fredde di un inizio Estate. E a ragione! Nevicò persino in montagna, sulle Alpi, ma anche nell’Appennino. Scenari non certo usuali, sarebbe stato più naturale se proseguisse il dominio anticiclonico, magari un po’ meno forte, ma in quel periodo era ovvio, o meglio, lo sarebbe stato, veder prevalere sole e massime attorno ai 30 gradi. I 30 gradi li fece, ne fece anche di più, molti di più. All’estremo Sud salì persino la febbre estiva, col termometro che segnò 37, anche 38 gradi.
Lo schiaffone successivo fu qualcosa di inatteso, un autentico sconquasso termico e meteorologico. Qualche strascico è percepibile tutt’ora, perché nel basso Adriatico e sullo Ionio non si è ancora del tutto esaurita l’azione dei freschi venti settentrionali. Non traghettano l’aria fredda dei giorni scorsi, ma comunque aiutano, per così dire, a limitare il rialzo termico aiutato dall’intenso soleggiamento. Venti che tra l’altro, sino a ieri, portavano anche qualche nuvola, ma l’azione anticiclonica è riuscita a inibirne le velleità precipitative.
Stamane è possibile apprezzare, senza sforzo alcuno, il dominio anticiclonico. Un anticiclone che viene dall’Atlantico, una propaggine delle Azzorre e come tale si rivela mite. In Spagna, più vicina al perno strutturale, ha ripreso a far caldo. Soprattutto nelle zone interne. Ieri Madrid ha fatto registrare una massima di 34 gradi e in altre molte aree si è raggiunta la soglia dei 35 gradi. Ora vi chiederete… verranno anche da noi questi valori? Probabile. Ci avvicineremo nei primi giorni della settimana, quando il persistere dell’Alta Pressione schiaccerà l’aria calda al suolo e determinerà una leggera impennata della colonnina di mercurio. Stante le proiezioni attuali, pare che le massime possano raggiungere i 33, anche i 34 gradi in zone interne del Centro Sud e nelle Isole. E farà caldo anche in Val Padana. Fin da oggi, comunque, sulla Sicilia sud orientale e nell’entroterra laziale potranno toccarsi 31/32 gradi.
E veniamo al tempo. Beh, essendoci l’Alta Pressione non è che si possano inventare spunti di discussione. C’è e ci sarà il sole, ma è anche vero che alcuni elementi atmosferici propendono per una crescita dell’instabilità diurna. Al pomeriggio, quando farà più caldo, osserveremo accrescersi dei cumuli nelle zone montane. Le aree più a rischio sembrano essere quelle alpine e l’Appennino settentrionale. Potranno crearsi dei temporali sui rilievi del Piemonte, della Liguria e della Lombardia. Qualche piovasco, o anche degli scrosci di pioggia, potrebbero poi manifestarsi nel comparto Dolomitico e nell’Appennino tosco-emiliano. Infine, si profila un leggero rischio temporalesco sull’Appennino calabro, nel settore nord.
Probabilmente la cumulogenesi si avrà anche in altre aree della dorsale appenninica, e nelle zone più interne delle due Isole. Ma in questo caso sembra che le nubi non siano in grado di produrre fenomeni. A conclusione dell’intero editoriale, non possiamo che apprezzare l’affermazione dell’Estate. Durerà? Non durerà? Seguiteci nei vari aggiornamenti, vi forniremo tutti gli elementi necessari per farvi un’idea di quel che ci attende.