TRENO DI PERTURBAZIONI SULL’EUROPA – Un attivo flusso zonale atlantico scorre alle medie latitudini europee, con al traino diversi sistemi frontali che hanno convogliato l’alito d’aria più mite in questa fase fin sulla Russia, dove [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/25855-1-si-mitiga-il-gelo-in-russia-sbalzo-30-gradi-su-mosca]il grande gelo si è momentaneamente placato.[/url] Le perturbazioni sono inserite all’interno del letto delle correnti occidentali connesse a profonde depressioni, con perno tra Islanda e Penisola Scandinava. Questi scenari mantengono il gelo artico più a nord, che lambisce appena le zone più settentrionali dell’Europa. Più a sud domina una fascia anticiclonica, con massimi centrati sulla Penisola Iberica. Sulla parte centrale del Mediterraneo l’influenza stabilizzante è limitata da alcuni fugaci e modesti inserimenti perturbati, l’ultimo dei quali ora a ridosso delle Alpi connesso ad un’ondulazione del getto in transito sul cuore dell’Europa.
INSTABILITA’ AL SUD ITALIA, NEVE SULLE ALPI – Una sequenza di deboli perturbazioni riescono a scorrere sull’Italia, pur producendo scarsi effetti. Il sistema frontale, giunto nella giornata di Santo Stefano, si è rapidamente portato verso la Grecia e l’Egeo, producendo ancora qualche strascico instabile sulle regioni del Sud Italia, in particolare lungo la fascia del Basso Tirreno. Sul resto della Penisola hanno inizialmente dominato le schiarite, fatta eccezione per nebbie e nubi basse in Pianura Padana e sulle valli toscane. Una nuova perturbazione di gran carriera si è nel frattempo approssimata dalla Francia: la parte più avanzata, costituita da innocue stratificazioni, sta transitando su parte del Centro-Nord, mentre le precipitazioni sono perlopiù oltralpe, per via del flusso di correnti da ovest-nord/ovest che preme contro la catena montuosa, apportando nevicate anche significative sui versanti esteri e su zone di confine valdostane.