Siamo ormai giunti al picco dell’irruzione fredda siberiana, che sta spazzando l’Italia con venti forti che hanno ulteriormente esaltato il tracollo delle temperature. Si tratta della più importante ondata di freddo della stagione, che ha in realtà riportato l’inverno in una primavera già iniziata.
Oltre al gran freddo, non manca l’instabilità in quanto l’afflusso di queste correnti russe è associato ad un vortice gelido in quota, con perno tra Adriatico e Balcani, che pertanto favorisce la genesi di nubi e precipitazioni ad impattare le regioni del versante orientale della Penisola.
La quota neve si è abbassata drasticamente, tanto che localmente i rovesci di neve si spingono fino in pianura e occasionalmente come coreografia sulle coste adriatiche. Molto più importanti le precipitazioni nevose sull’immediato entroterra, già a bassissima quota soprattutto sull’Abruzzo.
Il maltempo non è destinato ad attenuarsi, ma anzi ci sarà una recrudescenza perturbata dovuta all’approfondirsi di un vortice ciclonico che, dal Mar Libico occidentale, tenderà a risalire su tutto il Sud Italia. La ciclogenesi si innescherà come contrasto allo sfondamento dell’aria fredda verso il Nord Africa.
Questa depressione farà ancora richiamo per aria fredda dai Balcani, ma al tempo stesso metterà in moto una circolazione più temprrata mediterranea, indotta da correnti più temperate sciroccali che inizieranno a risalire sul Mar Ionio.
Ci saranno importanti conseguenze già mercoledì, in termini di accentuazione delle precipitazioni soprattutto sul medio versante adriatico e al Sud. Ci saranno ulteriori nevicate a bassa quota, in genere in collina o anche a tratti fino in pianura tra Marche ed Abruzzo nella prima parte della giornata.
Nevicate fino in collina colpiranno anche la Sardegna centro-orientale. Il graduale afflusso d’aria meno fredda farà rialzare la quota neve al Sud Peninsulare attorno ai 500/700 metri, ma anche oltre i 900/1000 metri tra Calabria centro-meridionale e Sicilia, con quota neve in ulteriore risalita.
Le precipitazioni tenderanno parzialmente a risalire verso il Nord Italia. Deboli nevicate arriveranno verso le Alpi e Prealpi centro-occidentali, oltre all’Appennino Emiliano-Romagnolo, fino attorno ai 300-400 metri, se non al di sotto.
Per la giornata di giovedì si intensificherà ulteriormente la depressione sul Mar Ionio, con il maltempo che si estenderà a gran parte d’Italia. Avremo nevicate anche copiose sui rilievi, a quote collinari sull’Appennino Centro-Settentrionale e in montagna al Sud. Fiocchi a bassa quota raggiungeranno anche il Piemonte.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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