L’inverno ha cambiato volto ed è tornata la voglia di sciare in questa parte finale della stagione che, almeno quest’anno, dovrebbe comunque protrarsi per parte della primavera. Il merito è delle abbondanti nevicate cadute nel corso dell’ultimo mese, che sicuramente hanno dato un contributo notevole nell’aumento delle prenotazioni per le settimane bianche o per lunghi week-end. Il turismo montano registra dati incoraggianti per tantissime località, comprese molte zone alpine dove in realtà la neve si è fatta ancora desiderare. Le Alpi non hanno infatti beneficiato di apporti nevosi di rilievo dal cielo, anche se il gelo ha certamente consentito di poter sparare la neve artificiale sulle piste.
Tutti a sciare in montagna in quest’ultimo week-end di febbraio, ma è bene tener conto delle insidie che riserva la montagna in questi casi: la recente impennata termica, con valori primaverili ben sopra la norma anche di 6-8 gradi (soprattutto in montagna), contribuisce a rendere decisamente instabile il manto nevoso, con conseguente incremento del rischio di valanghe o slavine anche con deboli sovraccarichi. La raccomandazione più preziosa è quella di evitare d’avventurarsi fuori pista, se non con le guide locali, in particolare lungo i pendii più esposti al sole e nelle ore centrali del giorno. L’aumento dello zero termico ad oltre 3000 metri ha incrementato il rischio valanghe per buona parte delle aree alpine, più marcato soprattutto sul comparto orientale fra Dolomiti ed Alto Adige ed in genere le creste confinali e vallate prospicienti.
Pericoli da non sottovalutare anche sulla dorsale appenninica, dopo la tanta neve caduta fino a qualche giorno fa: il rischio di slavine si manterrà maggiore e quindi marcato specie per le zone dell’entroterra montano umbro-marchigiano ed abruzzese, ma anche persino nelle maggiori catene montuose del Sud e della Sicilia ci sono rischi deboli-moderati di distacchi spontanei del manto bianco. Ogni area di montagna ha le sue peculiarità, quindi è bene affidarsi ai bollettini meteo predisposti a livello locale. Più in generale, possiamo dire che il rischio di valanghe si manterrà probabilmente a tratti elevato anche nelle prossima settimana, colpa degli sbalzi termici che continueranno senza sosta: dopo una flessione delle temperature fra lunedì e martedì, poi tornerà ad esplodere un clima da piena primavera.