Eccoci a Natale, e com’è il Natale da cartolina e quello dei nostri sogni di bambini (e non solo…)? Ovviamente bianco di neve, ma nella realtà il Bianco Natale nel nostro paese è prerogativa soprattutto delle zone montane, raramente delle colline o delle pianure del nord, quasi mai della maggior parte del paese.
Questo Natale 2004 sarà in linea con la tradizione sulle nostre montagne, visto che proprio nella giornata del 25 dicembre si approfondirà una depressione sui mari ad ovest del nostro paese, con peggioramento sensibile delle condizioni atmosferiche a iniziare dalle regioni occidentali.
Si andrà alla Messa di Mezzanotte senza ombrello, salvo deboli precipitazioni forse sulla Liguria, e senza patire troppo il freddo, grazie al cielo quasi ovunque nuvoloso, a parte qualche conca o valle, soprattutto al nord, dove le correnti miti che hanno invaso l’Italia non sono riuscite a scalzare l’aria fredda “intrappolata” nei bassi strati. Già dalla mattina di Natale la nuvolosità si farà più compatta al nord (escluso per ora il Triveneto), sulle regioni tirreniche fino alla Campania, sulla Sardegna e la Sicilia occidentale, con pioggia e neve sulle Alpi e sull’Appennino savonese oltre 1000 metri, anche meno dove saranno presenti sacche d’aria fredda, ad esempio nel cuneese, e sul resto dell’Appennino oltre i 1200-1500 metri.
Nel corso del pomeriggio le piogge, e le nevicate sui rilievi, si estenderanno a tutto il paese e forse solo nel Salento e nel tarantino la giornata terminerà del tutto asciutta. Non farà freddo, il che non significa che non lo si senta, al nord per il mix tra temperature comunque non elevate, a causa appunto dei ristagni di aria fredda, soprattutto ad ovest (farà più freddo a Torino che a Venezia o Padova, per intenderci), e la forte umidità, al centro per il vento che, per quanto meridionale e mite, aumenterà la sensazione di freddo percepito, rendendo non gradevoli i 10°C che saranno raggiunti a Firenze e forse superati a Roma. Al sud il buon soleggiamento mattutino renderà invece più gradevole la giornata e soprattutto gli ionici, dai catanesi ai leccesi, potranno fare a meno del cappotto nelle ore centrali della giornata.
Domenica 26, giorno di Santo Stefano, il maltempo abbraccerà tutta l’Italia, rendendo quindi abbastanza difficile il rientro a coloro che lunedì dovranno tornare al lavoro. Le precipitazioni interesseranno tutto il territorio nazionale e saranno anche localmente di forte intensità soprattutto al nordest e sulle regioni centrali tirreniche, segnatamente sul Lazio. Si intensificheranno i venti, con conseguenti mari agitati e possibili, diremmo probabili, difficoltà nei collegamenti marittimi con le isole. Lo spostamento del minimo inizierà a innescare al suolo correnti orientali al nord, con tramontana scura su Genova e Savona. Acqua alta a Venezia.
La neve cadrà abbondante sulle Alpi e le Prealpi, soprattutto quelle orientali, con la quota neve in calo fino sui 5-600 metri, anche sulla Liguria (spezzino escluso), appunto per l’insorgere della tramontana scura. Anche in Appennino la neve non mancherà e scenderà a quote più basse che al sabato, intorno ai 1000-1100 metri sul settore settentrionale e sui rilievi sardi, fino a 1400 in quello meridionale. Verso sera al nord la quota neve calerà ancora e sull’Oltrepò e l’Emilia-Romagna fioccherà a quote collinari. Neve certo gradita, questa, per le stazioni di sport invernali, forse un po’ meno da chi, in vacanza in montagna, dopo un Natale magari dedicato più alla tavola che allo sci, si ritroverà a Santo Stefano sulle piste con scarsa visibilità, vento fastidioso e neve turbinante.
Insomma, un Natale meteorologicamente sereno non sarà probabilmente per nessuno, in Italia, e allora l’augurio è che la serenità sia nelle case degli italiani, sulle tavole imbandite, nei cuori di grandi e piccini che scarteranno i regali. Un grande Buon Natale a tutti.