Il cupolone anticiclonico si estende in modo deciso dalla Penisola Iberica fino ai Balcani, proteggendo le latitudini mediterranee dalle scorribande perturbate che continuano a muoversi in modo incessante sulle medie ed alte latitudini dell’Europa, dietro la regia di due distinti perni di bassa pressione, il primo sulle Isole Britanniche ed il secondo sulla Penisola Scandinavia. Un’ondulazione ciclonica, annessa al vasto regime perturbato appena descritto, va parzialmente ad affondare sul Medio Atlantico, poco al largo delle coste settentrionali iberiche, andando così a stimolare la risalita di un significativo contributo d’aria calda nord-africana sulla stessa Spagna e sul Mediterraneo Occidentale.
A parte i 40 gradi toccati sulle Canarie, spetta sempre all’Andalusia il primato di caldo, con punte di 37 gradi misurati a Siviglia e Cordoba. Seguono numerose altre località con 36 gradi, fra cui la capitale Madrid. In Spagna si stanno iniziando però a fronteggiare masse d’aria diversa, se si va a considerare che sull’angolo nord-occidentale iberico si è affacciata la parte avanzata di una perturbazione fresca atlantica. I contrasti in essere hanno favorito lo sviluppo di temporali sui settori interni prospicienti i rilievi orientali, esaltati naturalmente dal forte riscaldamento diurno.
Molti temporali anche sui Pirenei e sulla Francia meridionale, ove si sono misurati picchi termici superiori ai 30 gradi (punta massima di 33 gradi a Montelimar, località situata nella media valle del Rodano). Queste avvisaglie temporalesche indicano un graduale abbassamento della corda entro cui scorre il limite dei fronti atlantici, pronto a guadagnare terreno e ad influire prestissimo in modo più significativo sulle condizioni meteo delle Alpi.