Tra venerdì e domenica un velocissimo fronte atlantico riuscirà in parte a penetrare nella vastissima struttura di alta pressione africana: ne conseguirà che il meteo sarà più variabile, con qualche nuvola passeggera e un modesto calo termico.
Sia chiaro, le precipitazioni saranno estremamente occasionali (come si vede dalla cartina, possibili solo in limitate aree geografiche, mentre cadrà un po’ di neve sulle Alpi svizzere) e il calo termico sarà blando, vuol dire che le temperature rimarranno comunque superiori alle medie, soprattutto di giorno.
questo però è il primo segnale di un lento cambiamento che potrebbe farsi strada i primi giorni di marzo: avevamo già paventato l’ipotesi di un cambiamento netto del meteo a scala europea, e gli aggiornamenti modellistici confermano ciò.
Nel lungo termine è altamente probabile che l’alta pressione rientri nei suoi ranghi nel continente africano, pertanto il flusso zonale possa riprendere regolarmente.
Attenzione però che la primavera è una stagione tipica di variabilità, quindi i fronti sono rapidi e frequenti: non è molto comune, infatti, avere delle situazioni di blocco, cioè dove le piogge sono persistenti per più giorni, quindi qualora dovesse riprendere il trend di piogge e rovesci primaverili (e ce lo auguriamo vivamente) il deficit invernale rimarrebbe comunque.
Questo è importante segnalarlo perché se anche riprendessero le piogge un paio di giorni non saremo fuori da eventuali crisi idriche o deficit pluviometrici, ma la ripresa di piogge e rovesci deve essere duratura nel tempo.
Allo stato attuale dell’arte, non possiamo dire se il cambiamento meteo sarà radicale e persistente oppure temporaneo.