Osservando i modelli matematici viene da domandarsi se il cambiamento meteo climatico d’inizio aprile sarà vero oppure no. Il timore che possa essere cancellato, visto l’andazzo degli ultimi mesi c’è ed è innegabile ma dobbiamo dirvi che vi sono alcuni elementi atmosferici che inducono ottimismo.
Abbiamo parlato del Vortice Polare, ne hanno parlato abbondantemente anche i colleghi, evidenziando come una delle cause scatenanti del cambio di marcia sia imputabile al trottolone gelido. Per quale motivo? Beh, siamo giunti in quel periodo dell’anno che ne sancisce la disfatta e mai come quest’anno è ancora ricco d’aria gelida. Ciò perché, ormai lo saprete, nel mese di febbraio è andato incontro a un incredibile ricompattamento (dopo essersi trovato con le spalle al muro prematuramente).
E’ per questo motivo che siamo fiduciosi, perché la disfatta decreterà sicuramente una maggiore dinamiità atmosferica all’interno della quale dobbiamo inserire i cosiddetti “scambi meridiani“. L’aria fredda si muoverà verso sud, quella calda in direzione nord. Un meccanismo assolutamente naturale che serve a riequilibrare il forte gradiente tra Polo ed Equatore.
Non stupitevi, quindi, se continuerete a sentir parlare di freddo. Freddo a inizio aprile, freddo che però potrebbe caratterizzare gran parte della prima metà del prossimo mese. Più o meno ad est, più o meno ad ovest, poco importa. Ciò che importa, arrivati a questo punto della stagione, è che la primavera dia qualche cenno di vita ricordandoci che è capace di innescare piogge degne di tal nome.
Proiettandoci a inizio aprile dobbiamo prendere atto della costanza con la quale i più autorevoli centri di calcolo continuano a mostrarci un’irruzione artica possente. Ovviamente la traiettoria non è ancora definibile, difatti giornalmente assistiamo a spostamenti verso ovest – più verso la Penisola Iberica – o verso est – più verso l’Italia.
Non facciamo fatica a parlare di colpo di coda invernale perché nelle proiezioni termiche per lo stesso periodo si scorgono temperature in picchiata. Si potrebbe andare su valori pienamente invernale, quindi verso anomalie termiche negative. Se così fosse si confermerebbe uno dei nostri timori, ovvero che le anomalie persistenti vengono riequilibrate da anomalie insistenti di segno opposto.
Non solo piogge, quindi, anche neve. Neve che, ovviamente se tutto l’impianto venisse confermato, tornerebbe a cadere copiosa sui nostri rilievi e localmente sino alle basse quote. Insomma, il colpo di coda dell’inverno che in molti attendevano a marzo potrebbe sancire l’inizio di aprile.