Qualche giorno fa abbiamo dedicato un approfondimento sulle proiezioni meteo climatiche per ottobre. Proiezioni stagionali quindi, ed è bene ricordarci che quando parliamo di questo argomento dobbiamo necessariamente utilizzare tutti i condizionali del caso.
In quell’articolo avevamo parlato delle proiezioni di uno dei più autorevoli modelli stagionali: il CFSv2 elaborato dall’ente americano del NOAA. Sostanzialmente era possibile identificare temperature in linea con le medie climatiche di riferimento e precipitazioni tutto sommato nella norma. Una “strana” normalità in un mare di anomalie praticamente in tutta Europa.
Promettemmo di occuparci nuovamente della materia, magari offrendovi la nostra opinione sulla base dell’esperienza e di altre analisi congiunte. Diciamo questo, che dovremo iniziare a monitorare il Vortice Polare. Se vi interessa sapere di cosa si tratta e quali sono statisticamente dinamiche ed effetti sulla stagione invernale linkeremo gli articoli ad hoc. In questa sede dobbiamo cominciare a capire quale sarà lo stato di salute del nascente Vortice. Sì, perché in questo momento siamo ancora in presenza dell’Alta Pressione Polare, ovvero di quella struttura anticiclonica che caratterizza la bella stagione.
Guardando però alle proiezioni di alcuni indici descrittivi dello stato di salute del Vortice, ovvero NAO e AO, da qui a 2 settimane non s’intravedono segnali indirizzati ad una genesi tranquilla della struttura ciclonica. Tutt’altro, potrebbe da subito subire dei disturbi non indifferenti e ciò potrebbe tradurci in ondulazioni più o meno marcate del getto d’aria d’alta quota. Ma in termine pratici tutto questo cosa potrebbe comportare?
A nostro avviso, stante le indicazioni attuali, ottobre potrebbe rivelarsi un mese estremamente dinamico. Probabilmente più di settembre, con alcuni tratti di turbolenza che andranno monitorati con molta attenzione. Potrebbero verificarsi ondate di maltempo realmente violente, ondate di maltempo capaci di scatenare precipitazioni nettamente superiori alle medie pluviometriche mensili.
A livello di temperature, invece, potremmo assistere a improvvise irruzioni fredde – premature – capaci di portare la neve sulle nostre montagne. Ma ovviamente non mancherebbe occasione anche per le ultime fiammate africane, che vista la dinamicità descritta potrebbero rivelarsi davvero vigorose. Ed è chiaro che il calore in eccesso potrebbe fornire l’energia necessaria per quelle precipitazioni violente di cui sopra.
Insomma, aspettiamoci un Autunno interessante e per certi versi piuttosto turbolento. Se ci saranno dei cambiamenti in corsa avremo modo di parlarne in ulteriori approfondimenti.