Il meteo di domani presenterà caratteristiche decisamente molto miti per il periodo: le isoipse del geopotenziale si disporranno perfettamente perpendicolari alla barriera alpina, pertanto i flussi perturbati impatteranno sulle Alpi con effetti favonici.
Il flusso sarà mite già di suo in quota, l’ulteriore riscaldamento dovuto a venti di caduta potrebbe far impennare le temperature su valori primaverili: in realtà la mitezza sarà da nord a sud, ma è al Nord e in particolare sulle aree pedemontane che si registreranno temperature da marzo.
Carta del tempo per domani alle ore 15. È molto didattica: le isobare al suolo (Linee bianche) sono molto fitte al Nordovest e sulla Sardegna e indicano venti sostenuti di fohn nei bassi strati; le isoipse del geopotenziale (linee di colore) sono piuttosto ravvicinate in direzione nordovest e indicano il flusso dei venti in quota. La vigilia sarà una giornata piuttosto ventosa.
Sia chiaro, sarà solo una breve parentesi, anche perché ci sarà un generale calo delle temperature da Santo Stefano: ciò non toglie che tra le vallate del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Lombardia si potranno registrare fino a 17-18 gradi.
Rammento che questi fenomeni sono sempre esistiti e non possono essere imputati direttamente al riscaldamento globale: piuttosto quest’ultimo potrebbe far aumentare la loro frequenza, questo sì. Ovviamente i dati sono ancora piuttosto scarsi, anche se ragionevolmente si può ipotizzare che i cambiamenti climatici potrebbero originare una maggiore propensione delle Alte pressioni a stazionare ad alte latitudini, pertanto un flusso più mite a latitudine più alte farebbe sì che i fronti atlantici impatterebbero più frequentemente contro le Alpi, generando venti di caduta (dal lato Sottovento Padano) con maggiore frequenza rispetto a un tempo.