Le previsioni meteo a lungo termine non hanno, per ora la medesima affidabilità di quelle a breve, ciò da sempre. Negli anni, però sono divenute sempre più affidabili, ma ancora ad oggi tracciano solo delle linee di tendenza, non dei bollettini puntuali.
Il periodo che potremmo definire meteo a lungo termine è quello che va tra i 5 ed i 15 giorni di validità.
Da oltre una settimana abbiamo avuto segnali di cambiamento sulla circolazione atmosferica che prospettavano bel tempo a Natale, un po’ meno a Santo Stefano, e la proiezione è stata confermata.
Ora ci troviamo nell’imminenza di uno sbuffo d’aria fredda che giungerà dai Balcani, che abbasserà la temperatura in tutta Italia, ma che nel centro Adriatico e anche relative aree montuose, il Sud Italia e parte della Sicilia, saranno interessate anche da un’area di Bassa Pressione.
Pertanto avremo un netto cambiamento del tempo in quelle regioni che continuamente vivono temperature ben sopra alla media, e che in questi ultimi due mesi piovosissimi per molte parti d’Italia, invece di pioggia ne hanno vista poca.
Ebbene, qui giungerà anche la neve sino a quote presumibilmente di collina.
Come si scrive da vari giorni, non ci attendiamo tormente di neve, in quanto in Italia sarà presente l’Alta Pressione, e l’influenza del flusso perturbato sarà marginale. Ma farà freddo.
Or ora ci troviamo ad affrontare il meteo a più lungo termine, ormai i primi dieci giorni circa dell’anno nuovo, i quali appaiono abbastanza complessi da definire sotto l’aspetto meteorologico. In Europa è giunta una forte Alta Pressione che potrebbe rimanere più tempo di ciò che ci prospettino i super elaboratori, però sempre questi, aprono la via ad sua dipartita per l’Italia già tra una settimana circa, sotto l’incalzare di correnti fredde dal nord ovest, con associate aree di Bassa Pressione, ed ancora una volta dei piccoli cicloni oceanici.
Per piccoli cicloni intendiamo, in questo contesto, aree di Bassa Pressione con valore di pressione atmosferica minima insolitamente bassa. In Italia, una profonda area di Bassa Pressione, in media, non dovrebbe misurare valori sotto i 990 hPa, mentre tra questo Autunno ed inizio Inverno abbiamo assistito a diversi minimi di pressione anche sotto i 980 hPa.
Tali cicloni hanno generato fortissimi venti, oltre che diffuso maltempo, con parecchi danni, e hanno messo in pericolo anche la vita delle persone, ed in varie circostanze sono stati causa della loro morte.
Pertanto, vorremmo sensibilizzare questa novità nel nostro clima, dove osserviamo fenomeni meteo assai intensi.
I super calcolatori prospettano la possibilità per i primi giorni del 2020, con associata aria fredda invernale, non gelo dalla Siberia l’avvento di nuove profonde aree di Bassa Pressione, con valori barici insolitamente bassi. E siccome siamo in pieno Inverno, ciò determinerebbe la possibilità di neve a quote molto basse, specie nel Nord Italia, dove potrebbe cadere la neve sino alla Valle Padana.
Le burrasche nel nuovo anno potrebbe generare di nuovo forti venti, insomma, importanti intemperie.
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– ANCONA