POSSIBILE EVOLUZIONE METEO SINO AL 22 MAGGIO
Le proiezioni meteo climatiche per l’inizio dell’ultima decade di maggio cambiano ancora. I modelli matematici di previsione, è evidente, stanno cercando la quadratura del cerchio e per il momento faticano a trovarla.
Passiamo da proiezioni di maltempo persistente, come i giorni scorsi, a ipotesi estive consistenti, come ad esempio nell’approfondimento di ieri. Le ultimissime emissioni sono tornate sui propri passi, riproponendoci perturbazioni atlantiche in grado di dar luogo a maltempo incisivo e persistente.
A breve spiegheremo esattamente le dinamiche bariche e il perché dell’incertezza, ma prima consentiteci di dirvi che siamo più propensi a credere a quest’ultima ipotesi ovvero a ulteriori perturbazioni con piogge consistenti. Ma perturbazioni provenienti dall’Oceano Atlantico.
IL METEO A BREVE TERMINE
Prima però, come ben saprete, dovremo affrontare un nuovo peggioramento a carattere freddo. Freddo perché sull’Europa orientale sta per abbattersi un’altra irruzione e benché meno violenta della precedente avrà l’onere di scavare un ampio vortice ciclonico tra la Grecia e le nostre regioni meridionali.
Vortice che dovrebbe espandersi verso ovest coinvolgendo gradualmente molte zone del nostro Paese. Ci aspettiamo temperature in calo e precipitazioni localmente intense. Temperature che si riposizioneranno al di sotto delle medie stagionale e per quanto riguarda le precipitazioni sono previsti temporali piuttosto vivaci. Quindi massima attenzione.
L’ATLANTICO
La ferita che andrà a scavarsi sul Mediterraneo sarà profonda e in quanto tale ci metterà del tempo prima di guarire. Inizialmente potrebbe attirare verso sé ulteriori impulsi freddi, rinnovando pertanto condizioni d’instabilità in un contesto termico tutt’altro che gradevole.
Poi, con l’apertura della porta atlantica – difatti il promontorio sulla Penisola iberica dovrebbe cedere – ecco che gli impulsi perturbati oceanici potrebbero effettivamente raggiungere l’Italia perpetuando un regime di precipitazioni che andrebbe a confermare importanti surplus pluviometrici.
Dicevamo in apertura delle dinamiche bariche. L’unica possibilità affinché l’Alta Africana riesca a prendere il sopravvento è che gli affondi freddi vadano a puntare la Penisola iberica strutturando aree depressionarie capaci di innescare risposte caldo-umide subtropicali. A quel punto arriverebbero i primi caldi d’estate.
IN CONCLUSIONE
Insomma, stiamo discutendo di condizioni meteo climatiche per nulla estive e qualora dovesse prevalere effettivamente l’ipotesi perturbata la bella stagione dovrebbe attendere probabilmente il mese di giugno. Non anticipare i tempi come in altre occasioni.
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