FREDDO IN ARRIVO – Non aspettiamoci di vivere le stesse scene da crudo inverno che si sono avute negli ultimi giorni sull’Europa Centro-Settentrionale, con diverse nazioni letteralmente paralizzate da gelo e neve davvero eccezionali per il periodo. La sferzata artica alle porte dell’Italia convoglierà solo parte dell’aria gelida presente oltralpe, che perderà peraltro parte delle sue caratteristiche originarie. Attualmente il flusso artico d’origine scandinava si è fiondato verso la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Occidentale, complicando ulteriormente pertanto il quadro depressionario che coinvolge direttamente anche l’Italia. L’aria fredda si trova addossata anche alla catena alpina e preme per valicare la barriera montuosa, con i primi effetti attesi già dalla prossima sera e notte quando si avrà un tracollo termico e nevicate sui settori alpini orientali fino a bassa quota.
DIFFUSA INSTABILITA’ – Tutta Italia è alle prese con le conseguenze della recrudescenza della depressone, il cui perno si andrà a collocare nelle prossime ore verso la Corsica e la Sardegna. Masse d’aria diverse vengono a scontrarsi sull’Italia: un richiamo frontale perturbato e mite d’estrazione nord-africana si sta portando verso le regioni meridionali e parte di quelle centrali, mentre verso il Centro-Nord imperversa l’instabilità con numerosi episodi temporaleschi, collegati ai primi refoli d’aria fredda in quota che precedono quello che sarà la vera e propria irruzione artica che potrà sfondare con il progressivo spostamento verso est del vortice depressionario. La quota neve inizia gradualmente a calare ed il clima si fa più fresco non solo sulle Alpi, ma anche nell’Appennino Centro-Settentrionale, con l’intensità delle precipitazioni che consente alla neve di portarsi a quote temporaneamente medio-basse, attorno ai 1000 metri.