Ponti festivi all’insegna delle piogge:
la scorsa settimana si discusse, approfonditamente, degli scenari barici non proprio entusiasmanti, sottolineando più volte come i ponti festivi in rapida successione avrebbero risentito di un’instabilità persistente e tediosa. Dopo la Pasqua, s’è appena concluso il lungo weekend del 25 aprile ed anche in questa circostanza le condizioni meteorologiche hanno evidenziato incertezze rilevanti acuite dal contributo d’aria fresca proveniente dal nord Atlantico. Purtroppo anche l’ultima festività, quella del 1 maggio, rischia di proporre frequenti rovesci temporaleschi e vedremo nel dettaglio dove e perché.
Intensi temporali:
i fenomeni violenti, in una stagione transitoria come quella primaverile, non debbono stupire. I contrasti termici vengono esaltati dagli apporti di aria fresca, di cui si è già discusso, e dal crescente riscaldamento diurno. Ragion per cui, anche nei prossimi giorni, si rinnoveranno quelle condizioni ideali alla genesi di celle temporalesche imponenti non soltanto sui rilievi e nelle zone adiacenti.
Arriva maggio:
abbiamo superato il giro di boa stagionale ed ora sarebbe lecito attendersi rimonte anticicloniche significative, magari durature. Ed anche, perché no, i primi caldi estivi. Eppure, osservando i vari modelli matematici, al momento non s’intravede nulla di tutto ciò. La configurazione barica non propende a favore della stabilità, tutt’altro. Peraltro sembra che un’ampia depressione fredda, in isolamento sull’Europa settentrionale, sia pronta a prendere in mano le redini del tempo approfittando della mancanza di una struttura anticiclonica in grado di limitarne le velleità.
Instabilità persistente:
quanto detto ci induce a sostenere un quadro di persistente instabilità anche nel lungo termine. L’analisi modellistica comparata supporta tale tesi, mostrandoci ulteriori incursioni d’aria fresca nel cuore del Mediterraneo. E’ interessante notare, peraltro, come nella prima settimana di maggio l’influenza artica in quota sia destinata ad incidere pesantemente sul profilo termico determinando un diffuso – quanto sensibile – calo delle temperature.
Quando arriverà il bel tempo?:
Beh, tirando le somme probabilmente non prima della conclusione della prima decade di maggio. Soltanto allora, ma va detto che siamo nel campo delle ipotesi, l’Alta Pressione delle Azzorre sembrerebbe in grado di estendersi con decisione verso il nostro Paese.
Focus: evoluzione sino al 11 maggio 2014
Nei prossimi giorni persisteranno condizioni d’instabilità piuttosto evidente, causa una nuova perturbazione in transito mercoledì. Giovedì 1 maggio prevarrà un quadro di variabilità che darà luogo ad ulteriori acquazzoni, spesso temporaleschi, soprattutto al Centro Nord. Andrà meglio al Sud ed in Sicilia, dove a prevalere saranno le schiarite.
Il prossimo weekend verrà segnato dall’ingresso di quella perturbazione proveniente dal nord Europa descritta in apertura e alimentata da aria relativamente fredda in quota. Ragion per cui anche i primi di maggio vedranno prevalere condizioni d’instabilità destinate a protrarsi presumibilmente per gran parte della prossima settimana.
Evoluzione sino al 16 maggio 2014
Per un miglioramento consistente occorrerà attendere la seconda decade di maggio, anche se va detto che pesano alcune incognite che non ci consentono di affermare con sicurezza il consolidamento dell’Alta Pressione.
In conclusione.
Primavera che, conti alla mano, continuerà a mostrarci il suo volto instabile e relativamente fresco. Ma come detto più volte per l’arrivo della bella stagione c’è ancora tempo.