Lo sappiamo oramai tutti, anche i poco esperti in Meteorologia.
Questo periodo è quello in cui il Golfo del Messico “partorisce” uragani, grazie alle calde temperature raggiunte dalle sue acque.
La stagione degli Uragani comprende approssimativamente il semestre tra Giugno e Dicembre, ma la massima concentrazione di eventi riguarda il periodo tra la fine di Agosto ed il mese di Ottobre, quando, appunto, le temperature superficiali atlantiche, in prossimità del Golfo del Messico, raggiungono il loro massimo, fornendo così l’energia necessaria allo sviluppo di tali eventi.
Quest’anno, probabilmente per un certo equilibrio tra le anomalie annuali delle temperature oceaniche (non sono presenti fenomeni come El Nino o La Nina di intensità eccezionale), la stagione degli Uragani è iniziata in sordina, senza generare tempeste di particolare violenza.
Adesso si inizia con la prima Tempesta tropicale di notevole violenza, denominata “Gustav”, la quale, tuttavia non ha ancora raggiunto il livello massimo di pericolosità, con venti inferiori ai 100 kmh.
Le mappe del modello matematico GFS mostrano, tuttavia, che la sua intensità potrebbe aumentare nei prossimi giorni fino ad arrivare al livello di Uragano di categoria 3, con venti superiori ai 150 kmh.
Inoltre, potrebbe colpire le zone della Louisiana e del Texas già note per l’alluvione disastrosa del 2005, quando l’Uragano Katrina disastrò la città di New Orleans.
Ma le mappe GFS di stamani ci propongono anche lo sviluppo di un successivo uragano (Hanna), che, dopo aver sfiorato l’Isola di Cuba, seguirebbe una traiettoria più settentrionale, migrando dalle coste della Florida in direzione Nord, fino a sfogare la sua intensità addirittura sulla città di New York!
Si tratta di previsioni di un modello matematico sofisticato, ma che a 7-8 giorni di distanza presenta un’attendibilità ridotta, in particolare nella previsione di un fenomeno, quale quello degli Uragani, la cui traiettoria presenta variazioni improvvise ed imprevedibili.
Possiamo tuttavia affermare che è iniziata la stagione di questi fenomeni, e dei loro tentativi di “landfall” sulle coste orientali e meridionali Statunitensi, ed inizia anche la stagione delle preoccupazioni per gli eventuali gravi danni che gli Uragani possono provocare, anche a livello economico (in Texas la chiusura dei pozzi petroliferi potrebbe provocare notevoli aumenti del prezzo di questa materia prima).