Che le mezze stagioni non ci siano davvero più?
Questo è l’interrogativo che fa senza dubbio riflettere alla luce del rapido cambiamento del tempo che si e’ avuto sulla regione nelle ultime 48-72 ore.
Sicuramente le stagioni sono cambiate.
Le mezze stagioni stanno diventando sempre più un mix di condizioni tipiche delle stagioni precedenti e successive.
Stanno cioè perdendo gran parte della loro propria personalità.
L’Autunno ad esempio, sembra ormai un continuo susseguirsi di periodi miti e stabili, propri della stagione precedente, interrotti ogni tanto da incursioni fredde e caratterizzate da fenomenologia piuttosto intensa, propria della stagione successiva.
Ma le mezze stagioni hanno delle caratteristiche termiche, configurative e quindi anche precipitative proprie.
E sono queste caratteristiche che, per vari motivi, stanno scomparendo.
Fino a pochi anni fa in questo periodo la Toscana, ma anche gran parte d’Italia, era interessata direttamente dal flusso di correnti da Ovest verso Est che erano in grado di investire la zona portando abbondanti precipitazioni e temperature tutt’altro che fredde.
Ultimamente invece gli apporti piovosi risultano quasi unicamente legati al passaggio di gocce fredde, cioè ad incursioni di nuclei di aria fredda verso sud che al loro passaggio sono accompagnate da una fenomenologia piuttosto sparsa ma molto intensa localmente.
Le piogge arrecate da questi brevi peggioramenti sono ovviamente molto molto inferiori a quelle che dovrebbero esserci.
E questo è sotto gli occhi di tutti, basta dare un occhiata ai corsi d’acqua della regione.
I fossi sono completamente asciutti… sono ormai solo dei lunghi solchi che attraversano i campi. Prima è cresciuta l’erba sul letto del fosso e poi è seccata anche quella.
I torrenti sono in secca, scorre poca acqua, pochissima se consideriamo il fatto che siamo in pieno Autunno (periodo in cui fossi e torrenti solitamente straripano allagando campi e strade).
I grandi fiumi (Serchio, Arno…) sono estremamente bassi e sui lati affiorano parecchie rocce dal fondo.
Ho speso due parole per descrivere la situazione in cui versa la regione poiché ritengo che questa sia decisamente preoccupante e senza dubbio anomala.
E il forte vento secco di Grecale degli ultimi giorni non ha certo migliorato la situazione, anzi!
Da venerdì pomeriggio infatti la regione è interessata da aria molto fredda proveniente da Nord-Est.
Aria che presenta valori termici molto bassi (fino a -4 gradi a 1500m di quota e -8 gradi a 2200m di quota) e propri della stagione invernale.
Si sono registrate anche delle precipitazioni sparse soprattutto nell’area appenninica dove sul crinale è stata bufera per oltre un giorno con forti raffiche di neve sospinte da venti fino ad oltre 80 Km/h, temperature bassissime (nell’ordine dei -4/-7 gradi come abbiamo detto) e raffreddamento da vento fin sotto i -15 gradi!
Le precipitazioni sono state nevose mediamente oltre i 600-700 metri di quota ma con occasionali sfiocchettate anche più in basso, magari miste a pioggia.
Forte vento anche in pianura e sulle coste dove si sono registrati lievi danni.
Anche nei prossimi giorni le temperature rimarranno su valori ben inferiori alle medie del periodo, soprattutto sulle pianure e le coste.
Sono inoltre possibili ulteriori deboli precipitazioni sparse nella giornata di oggi e domani ma con quota delle nevicate in rialzo.
Speriamo che per fine mese/inizio Novembre la mezza stagione più umida di tutte trovi il coraggio di mostrare almeno un po’ il suo carattere dominante!