Definire l’Alta Pressione debole non sarebbe propriamente corretto, perché al di là delle Alpi diverrà coriaceo e confinerà l’Autunno lontano dalle nostre lande. E’ certo, infatti, che nei prossimi giorni si venga a creare un connubio tra l’Alta delle Azzorre e l’Anticiclone europeo. Il fulcro strutturale si posizionerà sulla parte centrale del Continente, opponendosi all’avanzata delle perturbazioni Atlantiche. L’unico spiraglio che resterà aperto è quello orientale, ove fluirà aria piuttosto fresca dall’Artico Russo.
E’ lassù che dovremo prestare attenzione, perché il condotto che si verrà a creare – lungo il bordo orientale della struttura anticiclonica – convoglierà parte di quell’aria prima sui Balcani e poi sull’Italia. Un apporto non indifferente, che andrà a rialimentare quell’instabilità che comincerà a manifestarsi dalla giornata odierna.
Instabilità che, è risaputo, ha origine differente. L’ammasso nuvoloso che dalla Spagna sta tentando l’ammaraggio sui nostri mari si è sviluppato a seguito di una circolazione d’aria umida discesa dall’Atlantico. A ridosso dell’Islanda, infatti, è presente un’area di Bassa Pressione che è riuscita a scavarsi un varco sul comparto Iberico. Certo, gli effetti non saranno minimamente paragonabili a quelli di una vera e propria perturbazione atlantica, ma su alcune regioni riuscirà egualmente nell’intento di rovinare le condizioni meteorologiche.
E’ giusto ribadire che non tutte le regioni verranno penalizzate dall’instabilità. Rovesci e temporali coinvolgeranno essenzialmente le due Isole, il Mezzogiorno e inizialmente il Centro Italia. Il Settentrione, invece, godrà di un maggiore apporto anticiclonico e se si escludono gli acquazzoni alpini, le giornate saranno contraddistinte da cieli sereni o poco nuvolosi. L’unica eccezione è rappresentata dalla giornata domenicale, perché un po’ rovinata nei settori di ponente da nubi irregolari e qualche pioggia. Oltre alle Alpi, infatti, è probabile che i fenomeni coinvolgano il Levante Ligure e il basso Piemonte.
Ma l’ombrello servirà principalmente su altre regioni. Dal Lazio in giù, soprattutto tra Sicilia e Sardegna, le precipitazioni saranno più frequenti e consistenti. In alcune zone non si limiteranno soltanto all’entroterra ed ai rilievi, ma potrebbero riuscire a sfociare sulle coste. Anche Umbria e Toscana potrebbero essere coinvolte da qualche scroscio di pioggia, ma esclusivamente nelle aree montane. Idem Abruzzo e Molise.
Lunedì, poi, l’apporto d’aria fresca inizierà a farsi sentire e l’instabilità acquisirà vigore su tutto il Mezzogiorno. Tra Sicilia e Calabria avremo condizioni di maltempo, mentre nelle altre regioni si manifesterà una sostanziale instabilità diurna e gli acquazzoni potrebbero sfociare sulle coste. Residui fenomeni coinvolgeranno le aree interne del basso Lazio, dell’Abruzzo, del Molise e della Sardegna centro meridionale.
Le giornate successive saranno caratterizzate da una ventilazione settentrionale o orientale su tutte le regioni. Ciò nonostante assisteremo ad un rinforzo dell’Alta Pressione, che gradualmente confinerà le precipitazioni sulla Sicilia, in Calabria e nelle aree più interne della Puglia e della Basilicata. Continueranno, giusto dirlo, a formarsi occasionali temporali tardo pomeridiani lungo la cerchia alpina.
I venti, lo ribadiamo, proverranno dai quadranti settentrionali o orientali e le temperature potrebbero calare di qualche grado. Soprattutto le minime. La vigoria anticiclonica continuerà ad essere maggiore al Nord Italia, ove potrebbero presentarsi i primi banchi di nebbia e le prime foschie stagionali.