I nostri lettori si saranno accorti che proponiamo spesso cartine meteo a 500 e 850hPa.
Come mai utilizziamo proprio questi valori?
Innanzitutto, è opportuno chiarire un concetto fondamentale: i suddetti parametri, pur essendo come unità di misura “hPa”, NON sono dei valori di pressione al suolo, ma una misura di ALTEZZA SUL LIVELLO DEL MARE.
Può sembrare un controsenso, ma in meteorologia c’è un’ottima relazione tra quota altimetrica (che si misura in metri sul livello del mare) e pressione media della colonna d’aria, pertanto, a una determinata pressione, corrisponde sempre una determinata quota.
Pertanto, in linea di principio, i legami che ci sono tra i parametri meteo di altezza di pressione e quota altimetrica sono i seguenti: 850 hPa corrispondono a circa 1500 metri, mentre 500 hPa corrispondono a circa 5500 metri.
Esempi di cartine a 500 e 850 hPa in nostro uso.
Come mai si utilizzano proprio queste altezze?
In realtà esiste un ventaglio di quote altimetriche, ma a 5500 metri si è in libera atmosfera dove non vi è alcun ostacolo geografico in tutto il continente europeo. Il Monte Bianco, con i suoi 4810 metri, è circa 700 metri al di sotto di tale quota, quindi quest’ultima non viene minimamente influenzata da alcun rilievo presente in Europa (discorso diverso in Asia e in Sudamerica, ma questo non ci riguarda).
La quota di 850 hPa, invece, pur essendo libera atmosfera e quindi lontano dalla città e costruzioni di origine antropica, risente pesantemente dei rilievi, sia alpini, sia appenninici. Quest’ultimo parametro meteo viene spesso confrontato con la temperatura e il geopotenziale a 500 hPa proprio per vedere i movimenti delle masse d’aria con e senza influenza dei rilievi: in altissima quota l’aria è libera di circolare dove vuole, alle quote medie invece viene frenata o convogliata altrove dai rilievi.