Caldo fuori stagione:
esserci abituati ad anomalie termiche positive non vuol dire che dinanzi a periodi come l’attuale non si debba sottolineare l’eccezionalità delle temperature. Magari non siamo su valori record, ma di certo stiamo registrando temperature più consone ad aprile inoltrato se non addirittura al mese di maggiori. Insomma, un anticipo tardo primaverile in piena regola.
Non solo l’Alta Pressione:
quando si parla di climatologia non si può prescindere dall’orografia di un territorio. Le grandi catene montuose, i mari piuttosto che le grandi distese pianeggianti, incidono in modo sostanziale sulle condizioni climatiche di questa o quella zona. Ma perché queste considerazioni? Beh, perché l’Italia presente una serie di elementi orografici che pesano enormemente. Il caldo di questi giorni, soprattutto al Nord, è dettato dalle Alpi che hanno tramutato i venti da nord in venti di foehn. In questo inizio settimana, invece, un po’ di venti da ovest innescheranno lo stesso fenomeno sulle coste adriatiche.
La struttura invecchia:
ovviamente stiamo parlando dell’Alta Pressione, che già nelle prossime 48 ore comincerà a mostrare i primi cenni di indebolimento. Aria umida da ovest si insinuerà al suo interno e gradualmente incentiverà un aumento della nuvolosità nelle regioni di ponente. Avremo anche qualche pioviggine in Liguria e alta Toscana.
Il nord Atlantico:
scemata l’ipotesi Artica, possiamo confermarvi il ritorno delle saccature atlantiche. L’Alta delle Azzorre rimarrà a ridosso dell’Europa occidentale, pertanto indurrà una certa ondulazione delle correnti d’alta quota così da imprimere una maggiore componente settentrionale alle depressioni in arrivo. Tradotto in soldoni: non avremo soltanto il ritorno del maltempo, registreremo anche un netto calo delle temperature.
Un po’ di freddo:
la diminuzione delle temperature determinerà un ritorno su valori medi stagionali. Non solo. Dando uno sguardo alle proiezioni termiche il calo potrebbe condurci verso un’anomalia negativa su molte delle nostre regioni. In tal modo tornerà persino la neve a quote interessanti, tanto sulle Alpi quanto sulla dorsale appenninica e sui rilievi insulari.
Focus: evoluzione sino al 30 marzo 2014
Bel tempo, sì, ma gradualmente osserveremo nubi avanzare da ovest e andare ad interessare maggiormente le regioni di ponente. Questo perché, come detto, avremo l’intervento di spifferi umidi di origine atlantica. Le condizioni meteorologiche si manterranno stabili e il clima primaverile sino al fine settimana, dopodiché assisteremo ad un radicale cambiamento circolatorio.
Il ritorno delle perturbazioni nord atlantiche aprirà scenari perturbati e relativamente freddi per buona parte dell’ultima decade di marzo.
Evoluzione sino al 04 aprile 2014
Da valutare, per i primi di aprile, l’eventuale ritorno dell’Alta delle Azzorre che come detto si manterrà a ridosso dell’Europa occidentale e sarà pronta ad approfittare anche del più piccolo cenno di indebolimento atlantico.
In conclusione.
Marzo, tirando le somme, potrebbe rispettare la nomea attribuitagli dopo decenni di osservazioni meteorologiche. E’ pazzerello, si sa, e dopo l’anticipo primaverile potrebbe tornare un po’ di freddo invernale.