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L’Anticiclone s’impone padrone, uno scenario visto e rivisto

di Mauro Meloni
07 Nov 2006 - 20:06
in Senza categoria
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Analisi Zero Termico: la proiezione (per una migliore visuale, clickare per la versione ingrandita) mostra come attualmente sul centro-nod l'altezza dello Zero Termico è tornata a crescere in maniera notevole. Mappa MM5/MTG, responsabile progetto Alessandro Mandelli
La nuova area Anticiclonica ha preso pieno potere del bacino centro-occidentale del Mediterraneo, con massimi pressori al suolo intorno ai 1027 hPa posizionati sul Tirreno.

Il promontorio in quota, che si presenta a classica forma di campana gonfiata dalla componente a modesta matrice sub-tropicale, presenta i massimi di geopotenziali sul nord Italia, con valori a 500 hPa pari a 570 dam. Il contributo sub-tropicale è incentivato dall’ennesima ondulazione ciclonica in direzione della Penisola Iberica.

L’impronta dell’Alta Pressione quest’oggi ben si evidenzia anche dalle immagini Meteosat, con le nubi presenti ieri che quest’oggi si sono allontanate o dissolte. Anche su gran parte della Francia, la Germania, l’Austria e la Svizzeria l’effetto dell’Anticiclone inibisce in gran parte la nuvolosità.

L’immagine scelta oggi è quella dell’altezza dello zero termico, nuovamente cresciuta verso livelli tipicamente estivi, proprio perché l’Anticiclone dinamico pompa aria assai calda per il periodo, prevalentemente alle quote più alte.

Il “cuore caldo” alla quota di oltre 5500 metri d’altezza è posizionato sul nord Italia, ciò determina i livelli più alti dello zero termico quest’oggi in corrispondenza delle Alpi centro-orientali, addirittura fino oltre i 3500 metri.

Crediamo sia significativo far notare ciò, a dimostrazione delle eccezionali oscillazioni termiche che si stanno vivendo in corrispondenza dei rilievi montuosi, ancor più di quanto vissuto alle quote medio-basse, e quindi di quello che abbiamo percepito noi stessi nelle nostre città.

D’altronde, negli ultimi giorni d’Ottobre, in montagna oltre i 2000 metri faceva caldo realmente come se fosse luglio, con livello dello zero termico che a tratti superava i 4000 metri addirittura su tutto il Paese.

Con la gelida incursione artica d’inizio novembre il calo termico si è maggiormente avvertito in montagna, con temperature da pieno inverno e nevicate persino a bassa quota su alcune aree Appenniniche, mentre ora siamo di nuovo da capo con zero termico nuovamente impennatosi fin su livelli quasi estive, in particolare sul centro-nord.

Tale blocco Anticiclonico impedisce il normale processo delle perturbazioni Atlantiche verso l’Europa, anche il settore Mediterraneo, e così dobbiamo prepararci ad assistere a ben poche variazioni per i prossimi giorni.

Ormai è dalla fine di Settembre che non si vedono significative precipitazioni, ma anche nel primo mese autunnale le precipitazioni, non certo ottimamente distribuite, sono state cause da due differenti intensi peggioramenti con goccie fredde che hanno acquisito forza nel transito sulle nostre regioni. Varie fasi del mese sono state contraddistinte da domini Anticiclonici.

Quali sono le poche novità in vista? Per la giornata di domani l’Anticiclone sposterà maggiormente il suo cuore protettivo verso il meridione dell’Italia, permettendo in tal modo l’arrivo di infiltrazioni occidentali leggermente più fresche e umide sul nord e sulla Toscana, con relativi annuvolamenti.

Per il resto, sul medio termine assisteremo ancora una volta al tentativo di nuove discese fredde invernali fin verso le nostre latitudini, collegate al vortice polare sul nord Europa. Ancora una volta pare maggiormente esposta l’Europa orientale alle nuove incursioni invernali, mentre la porta occidentale delle perturbazioni oceaniche non accenna ancora ad aperture significative.

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