Capiamoci subito: ciò non vuol dire che il percorso stagionale sarà lo stesso. Ci mancherebbe altro. Il detto “la storia non si ripete” ha un suo valore nella vita comune, figuriamoci in una scienza imperfetta come la meteorologia. Impossibile, quindi, dirvi fin da oggi come sarà la prossima estate. Si possono stilare tendenza stagionali, questo è vero, ma elaborazioni a così lunga gittata rischiano magre figure e in più d’una circostanza abbiamo avuto la riprova.
Ciò detto, sembra ormai certo che nel corso della prossima settimana avremo a che fare col temibile Anticiclone Africano. La dinamica è sempre quella, ampiamente consolidata: affondo perturbato sulla Penisola Iberica – ancor peggio sull’Atlantico portoghese – e fulminea risalita dell’Alta Pressione verso nord. Venendo dal nord Africa, lo sappiamo, porterà con sé dell’aria molto calda sahariana. Caldo inizialmente secco, quindi non fastidioso, ma che col passare dei giorni rischia di tramutarsi in caldo afoso per via dell’umidità in crescita.
Dicevamo in apertura della curiosità. Beh, in tanti saranno curiosi di sapere che valori termici raggiungeremo. Prendete quel che stiamo per dirvi con le pinze, perché comunque potrebbero esserci delle variazioni. Stante i valori previsti ai 1500 metri di quota (ovvero agli 850 hPa, quota isobarica di riferimento), non escludiamo che al suolo si possano superare localmente i 35°C. Sì, avete letto bene: punte superiori ai 35 gradi! Trattasi di temperature assolutamente superiori alla norma, che rischiano di farci chiudere anche maggio all’insegna di una significativa anomalia termica positiva.
Ed ora veniamo ai timori, peraltro già espressi in apertura. Sono passati 11 anni dall’estate del “secolo”, quella del 2003. Anche all’epoca la prima sfuriata africana cadde nel mese di maggio e chi mai avrebbe potuto prevedere quel che sarebbe avvenuto da quel momento in poi. L’Alta Africana affondò le radici nel cuore del Mediterraneo e non se ne andò prima d’ottobre. Un caldo terribile, senza soluzione di continuità, che causò migliaia di vittime in giro per l’Europa centro occidentale e mediterranea. Se dovessimo pensare a quell’estate, i timori risulterebbero fondati. Ma lo si è detto, la meteorologia è una scienza imperfetta ed è impensabile che due stagioni si ripetano con le medesime modalità. Tra l’altro, guardando al futuro, il periodo anticiclonico potrebbe naufragare mestamente proprio agli esordi dell’estate: il 1 giugno.
Anche se vi capiterà di sentir parlare di estate eccezionalmente calda, perché in tanti ne approfitteranno per lanciarsi in analisi stagionali col solo scopo di attrarre lettori, non credeteci. Gli eventi passati raramente si ripetono, soprattutto quando l’eccezionalità è una delle prerogative di certe stagioni. Insomma, godiamoci il prossimo caldo e approfittiamone per le prime tintarelle di stagione. Per pensare al futuro ci sarà tempo.