L’analisi è contenuta nel rapporto annuale “Prospettive energetiche globali” stilato dall’Agenzia internazionale dell’energia (AIE). “L’obbiettivo dei 2 gradi Celsius”, fissato dalla comunità internazionale, “verrebbe demolitose i governi non dovessero mettere in atto un nuovo piano per il clima da qui al 2017”, avverte l’AIE, che fornisce consulenza sulle questioni energetiche dei paesi membri dell’OCSE.
Secondo l’Agenzia, l’aumento del 20% delle emissioni si tradurrebbe in un incremento pari a 36,5 miliardi di tonnellate di CO2. In questo caso le emissioni tra il 2010 e il 2035 corrisponderebbero a tre quarti delle emissioni totali in 110 anni. Se i paesi non dovessero rispettare i loro impegni, la temperature del pianeta potrebbe accrescersi addirittura di 6 gradi centigradi.
Il rapporto sottolinea che per ogni dollaro investito in tecnologie non “pulite” prima del 2020, il costo sarà di ulteriori $ 4,3 per affrontare l’impatto del riscaldamento globale. Due sono le soluzioni proposte dall’AIE: l’attuazione di programmi per lo stoccaggio del carbonio e l’urgente necessità di superare gli ostacoli giuridici e tecnici per l’adozione dei programmi, sottolineando che entro il 2035 l’impiego dei combustibili fossili salirà al 65%.